Le Brigate dell’Omsa tornano in azione

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due mondi

Nel 2010 una decisione di strategia imprenditoriale colpisce il mondo del lavoro di Faenza. L’Omsa delocalizza l’attività produttiva in Serbia. 350 lavoratori (di cui 320 donne) perdono il posto di lavoro. In questo scenario sono nate le Brigate Teatrali Omsa, a seguito di un laboratorio ideato dal Teatro Due Mondi che ha coinvolto le operaie nel tentativo di conciliare bisogni diversi: uomini e donne di teatro cercavano un contatto umano come ponte per uscire dalla sala prove, mentre le operaie volevano un megafono non istituzionale che desse voce e corpo alle loro paure e alla loro solitudine. Questi diversi punti di partenza sono stati il motore di una macchina teatrale che si è mossa nelle strade e nelle piazze delle città italiane con azioni improvvise e inaspettate. Le Brigate teatrali sono ora di nuovo in azione.

Venerdì 3 maggio, infatti, debutta a Bologna la nuova produzione del Teatro Due Mondi, Lavoravo all’OMSA, spettacolo che prosegue la collaborazione con le ex-operaie: una di loro è ora attrice nello spettacolo. Due storie tra loro lontane nel tempo si incontrano: il racconto di Angela, l’ex operaia Omsa, si intreccia con il dramma brechtiano Santa Giovanna dei Macelli,in cui Giovanna Dark, una donna che tenta di impegnarsi nel sociale e nel politico, finisce per “non stare al suo posto” quando si unisce agli operai in rivolta. Ciò che innanzitutto accomuna le storie di Giovanna e delle operaie Omsa è la personalità femminile che si esprime -in modi e tempi affatto differenti- nel mondo del lavoro. Spiega il regista Alberto Grilli: “Pur nella diversità del contesto storico, lo spettacolo pone l’accento sulle logiche economiche ed imprenditoriali che schiacciano il diritto al lavoro rimarcando le similitudini dei due periodi storici. Il racconto dell’operaia si alterna alle vicende narrate da Brecht in un continuo rimando di situazioni spesso descritte da canzoni di origine popolare, molte delle quali appartenenti alla tradizione dei canti di lavoro e di lotta. Il lavoro scenico sarà basato essenzialmente sulla voce in tutte le sue modalità: monologo, racconto, coro, canto, dialogo. Se nelle Brigate Teatrali era la dimensione visiva e fisica ad essere prevalente, Lavoravo all’OMSA vuole essere uno spazio dedicato soprattutto al suono e al senso che le parole devono portare”.

Il giorno dopo, sabato 4 maggio, alle ore 17, in pieno centro storico di Bologna (nel tratto pedonale di Via D’Azeglio) verrà presentata l’azione di strada delle Brigate Teatrali OMSA, con la partecipazione di ex operaie Omsa, attori e non attori, ed il coordinamento di Alberto Grilli. Nota degna di attenzione: le proposte del Teatro Due Mondi si collocano all’interno della programmazione del Centro La Soffitta dell’Università di Bologna e, in particolare, del prezioso progetto (propriamente politico) Teatro e Comunità, a cura di Cristina Valenti con la collaborazione di Giada Russo. Un progetto che ha come filo conduttore “il processo di costruzione di identità a partire dalla creazione di comunità di individui che si uniscono per fare teatro”. È sempre più scomodo e necessario, utopistico e necessario, faticoso e necessario, un teatro così. E davanti a un teatro così, bisogna ringraziare.

MICHELE PASCARELLA

3 maggio, Bologna, Laboratori delle Arti/teatro, piazzetta Pasolini 5/b (già via Azzo Gardino 65/a), ore 21, ingresso gratuito

4 maggio, Bologna, via D’Azeglio, ore 17, ingresso gratuito, info: www.teatroduemondi.it