Sulla strada che da Faenza volgerebbe a Modigliana, basta prendere invece a destra e si raggiunge Brisighella passando per la parrocchia di Sarna. Qui, negli anni ’60, il Botteghino di Sarna, con una di quelle licenze di una volta che ci vendevi di tutto, dalle scarpe, agli alimentari, alle bombole del gas, cominciò a preparare merende per i gitanti domenicali, che ci presero gusto e di lì a poco ci vennero proprio a pranzo e a cena e il botteghino cambiò nome.
Divenne la Canténa d’Sêrna. Da quasi quindici anni la sfoja lorda in brodo, la trippa, i tagliolini colle regaglie di pollo, le pezze di sacco coi canellini e il rosmarino, te li serve il signor Benedetti. La sua mamma, Elena Neri, il coniglio lo mette in casseruola, con l’olio, alle nove di mattina. Gli fa fare l’acqua e poi ci aggiunge cipolla e aglio triti, prezzemolo, sale, pepe e lo fa cuocere prima coperto e poi no, sulla piastra per la piadina. Pianino. All’una è pronto. D’estate, sotto il pergolato ci si starà anche in centocinquanta che ci vengono per mangiare anche la carne ai ferri. Col castrato, il cuoco, Endreo Bosi, ci fa pure i curzul, dei grossi tagliolini all’uovo, autoctoni faentini, che prendon nome dalle stringhe degli zoccoli di un tempo. Nel trito di aglio e cipolla, col loro filo d’olio, ci butta il ragù di castrato, tagliato al coltello. Si bagna con un po’ di rosso, si aggiungono i pelati e poi si lascia cuocere per un paio d’ore. Chi vuol esagerare con un dolce casalingo, d’estate è consigliabile ci arrivi in bicicletta per poi smaltire gli inevitabili eccessi con la pedalata di ritorno. A febbraio, invece, si può solo sperare di non dover bruciare le calorie in eccesso spalando una di quelle calme nevicate che sanno rendere morbida tutta la bella campagna attorno.
La Canténa d’Sêrna, via Sarna 221, Faenza (RA). Info: 0546 43045, info@lacantinadisarna.it