ERIC CLAPTON – Slowhand

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claptonOk, meglio dire subito che non sono un fan di Clapton. Neppure di quello con i Bluesbreakers, neppure di quello con i Cream. Anzi, per chiarirsi definitivamente: detesto cordialmente il 95% del blues, o meglio rock-blues, inglese. L’unico gruppo inglese che amo incondizionatamente sono i Rolling Stones.

Detto tutto questo, rispetto molto Clapton. Rispetto – ancora più della sua voce e della sua chitarra – il suo essere più colto, curioso, realista e rispettoso di molti dei suoi fan. Dischi come questo sono delle strane incompiute, ma dicono molto di lui. Si sente distintamente il tormento interiore. Il tormento di chi avrebbe voluto nascere artista di culto e invece è un grande autore pop, destinato a parlare con le persone a centinaia di miglia. Comunque grande, ma in un altro modo.

Esempi? Clapton pesca una canzone qualsiasi dal repertorio di JJ Cale, tributo sincero a un artista autenticamente di culto, e la trasforma suo malgrado in una hit milionaria. Scrive una privatissima Wonderful Tonight per la sua fidanzata, e gli scappa la tremenda hit che tutti gli yuppie anni ’80 dedicheranno alle loro belle, fra un tiro di coca e un altro, stringendosi nella giacca con le spalline rinforzate. Allora prova a fare un passo indietro, non a citare ma a diventare JJ Cale, e la metamorfosi genera Lay Down Sally. Ancora una volta, quel suono là, ma con un potenziale pop che mai e poi mai il vecchio geniaccio JJ di Tulsa ha messo in campo.

Vabbè: Slowhand è tutto così, il tormento di un cittadino di due mondi forse inconciliabili, che all’epoca Eric prova ancora a mediare con la sua voce soulful e la sua mano lenta. Più tardi abbandonerà la lotta e si metterà pure lui le giacche con le spalline. Musicalmente, mano sul cuore, bisogna dire che le cose più rock-blues sono le più trascurabili, e nessuno dei riff o dei soli vale quelli di un Lowell George, per rimanere in ambito bianco. Però a metà disco c’è una We’re all the way di Don Williams, sussurrata, che per me, a tutt’oggi, vale ancora, da sola, l’acquisto del disco.