L’Orchestra Afrobeat rilegge il poema epico di Toure sul colonialismo

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regard-sur5Nella secolare tradizione orale dei canti epici africani, l’inno dell’Almamy Samori Toure racchiude in sé la sofferenza dell’invasione coloniale subìta e la splendida poesia della musica popolare. La Classica Orchestra Afrobeat rilegge questa pietra miliare della cultura africana grazie all’orchestrazione che ne fece l’ensemble guineano Bembeya Jazz National nel ’69 e ad un nuovo arrangiamento che per la prima volta avvicina gli strumenti “colti” europei ai canti orali di quelle terre. Un ense

mble bizzarro ma con una tavolozza timbrica unica, a cavallo tra il barocco ed il popolare, tra l’Europa e l’Africa, impreziosito dalle voci di Sekouba Bambino (Guinea) e del griot Baba Sissoko, figure di spicco nell’attuale panorama musicale internazionale.

Chi è Toure?

Nato nel 1964 a Kintinya, vicino al confine con il Mali, da una storica famiglia di griot, Sekouba Bambino Diabate è

attualmente una fra le anime della musica guineana moderna. Le petit de Seguiri, come lo chiamava il presidente Sekou Toure all’inizio della carriera, ha debuttato a soli sedici anni come cantante della Bembeya Jazz nei primi anni Ottanta del Novecento, prendendo le redini lasciate da Aboubacar Demba Camara. Ha poi iniziato la carriera solistica negli anni Novanta. Dopo il terzo album, Sinikan (2002), i suoi lavori come solista sono orientati soprattutto al mercato africano e alle banlieu parigine, rimanendo così relativamente poco conosciuti dal pubblico occidentale.

Maestro indiscusso del tamani (piccolo strumento a percussione, politimbrico), Baba Sissoko suona anche ngoni, kamalengoni, chitarra, balaphon, calebasse, sildrum e, naturalmente, canta. Nato da una grande dinastia di griot del Mali, è stato il primo ad introdurre il suono del tamani nella musica moderna maliana. Attualmente vive in Italia.

‘Regard sul le passé’ si inserisce nel progetto, finanziato dalla Comunità europea, Network for African Talents, che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del teatro e della musica e di sostenere giovani artisti nell’area ACP (Africa-Caraibi-Pacifico) con particolare attenzione alla relazione fra le grandi tradizioni africane e i linguaggi contemporanei. Il network è

formato da Ravenna Festival, Kulungwana (Mozambico), Takku Ligey (Senegal) e Theatre du Chocolat (Camerun). Il cartellone 2013 prevede altri due eventi inseriti nel progetto N.A.T.: ‘Anuang’a and Maasai Vocals’  (13 giugno, Teatro Alighieri) e ‘Dada Masilo’s Swan Lake’ (2 luglio, Palazzo Mauro De André).

9 giugno, Regard sur le passé, Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21, info 0544 249244, ravennafestival.org