Scarpe rotte, eppur bisogna andar… a Bologna. E poi a Imola

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To walk is easy. Just go - foto di Laura Molinaro

 

To walk is easy. Just go - foto di Laura Molinaro
To walk is easy. Just go – foto di Laura Molinaro

 

Roba vecchia, buona: la proposta performativa bolognese curata da Kyla Davis si ascrive di diritto in una gloriosa genealogia che, nell’attenzione pervicacemente e propriamente politica al mondo circostante, annovera (fra i tanti) Aristofane e Bertolt Brecht, l’Odin Teatret e Yayoi Kusama, la prima Commedia dell’Arte e l’agit-prop post-rivoluzionario.

Venerdì 24 gennaio al Senza Filtro (a due passi dalla fiera), Nosadella.due presenta To walk is easy. Just go, happening teatrale della performer, regista e attivista sudafricana Kyla Davis, la cui indagine è rivolta ad approfondire, interrogare e tradurre “per il palco” tematiche relative al cambiamento climatico e a un vivere urbano sostenibile.

Esplorando la pratica di un teatro fisico di ricerca, che nasce non dalla scrittura ma da forme collaborative di creazione, Davis vuole «provocare e discutere questioni socio-ambientali di forte urgenza».

Kyla Davis
Kyla Davis

In collaborazione con i Distretti Culturali della Provincia di Bologna, in questi mesi ha realizzato un ciclo di laboratori da lei definiti “eco-teatrali”, itineranti in tutto il territorio bolognese (Porretta Terme, Sala Bolognese, Pieve di Cento, Imola, Pianoro, Castello di Serravalle), raccogliendo «i performers, ma anche le storie, le memorie, le immagini, le emozioni e i gesti» che prenderanno forma il 24 gennaio in un ensemble di cui faranno parte anche gli atleti di Eden Parkour.  

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To walk is easy. Just go – foto di Laura Molinaro

Kyla Davis suggerisce una lettura “collettivista” della propria proposta performativa: «Un corpo di gruppo, senza leader né seguaci. Un gioco visivo sull’uomo e il suo posto nel mondo che mette in scena la sfida di sintonizzare una moltitudine di individualità attraverso la creazione di un ritmo e di un linguaggio condiviso. Uno stormo di corpi: dai più allenati ai più goffi, dai meno giovani ai più flessibili, dai più arrabbiati agli amanti, una molteplicità di visioni, modi di vivere, interpretare, dialogare, inondano lo spazio. Dal micro movimento dello sguardo a quello ad alto rischio del parkour, ogni evento ha un’eco inaspettata, proprio come l’azione quotidiana di ogni uomo è un sasso che riverbera onde in uno stagno». A proposito di nobili stirpi: sembra, qui, di ascoltare Judith Malina, cofondatrice del mitico Living Theatre.

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Il luogo dell’happening è un ex stabile industriale dismesso, ora divenuto un’area di espressione culturale: «I 12.000 mq del Senza Filtro appaiono come una città sommersa, una realtà urbana costruita dall’uomo e poi abbandonata, in grado di rivivere grazie a una nuova energia che ne ha determinato il mutamento, l’esplosione».

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Domenica 26 gennaio, inoltre, negli spazi del centro indipendente di produzione artistica Novella Guerra, sulle colline imolesi, è in programma No leaders no followers, omaggio a Nelson Mandela in cui, oltre a Kyla Davis, saranno presenti Annalisa Cattani ed Elisa Del Prete di Nosadella.due, gli artisti Emilio Fantin, Claudia Losi, Fabrizio Rivola e Marco Samorè, i critici Elvira Vannini, Raffaele Quattrone, Piero De Giovanni, Lelio Aiello, la responsabile del MAMbo Uliana Zanetti e Matteo Zauli, Direttore del Museo Carlo Zauli di Faenza. Tutti a dialogare attorno al «modo di ciascuno di resistere e di esistere». Come nel Sessantotto. E nel Settantasette. Se non è aria di rivoluzione, questa…

 

MICHELE PASCARELLA

 

Info: 393 5997695, nosadelladue.com