I Cani scarni e ossa

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I Cani

Proverò a convincervi che Niccolò Contessa non è solo la mia ossessione del momento ma anche uno dei dj-producer più promettenti della scena attuale italiana.

I Cani sono tutto frutto di un computer e di una banda allargata che suona dal vivo per riprodurre i brani del disco, anche se, almeno per quanto riguarda il concerto del 13 dicembre all’Estragon di Bologna, il suono di alcuni pezzi è risultato a tratti un po’ vuoto, come nell’ iniziale “Come Vera Nabokov”.

Contessa ha dato all’esecuzione live dei brani, un taglio scarno e ossa che ricorda un po’ il pop punk dei Dada Swing, la versione più sincera e possibile di canzoni nate col sound forge (dal vivo ci sono solo due strumenti reali e sono entrambi percussivi, un basso e una batteria).

Zero chitarre. Questo è un concerto di musica elettro-pop dove e a condurre i giochi sono i due sinth e la voce “da Roma snob” di Contessa.

Il concerto è stato architettato da un dj che vuole portarti a volteggiare pian piano per poi lasciarti cadere a terra come una piuma.

La gente, infatti, si scatena da metà concerto in poi, specie sui pezzi dell’autoproclamato “sorprendente esordio ” de I Cani.

Non voglio parlare del livello semiotico dei testi.

Incensare Contessa per come scrive, per quanto sia diventato più forbito nell’ultimo album, non mi interessa. Mi piace altro di lui. Quel suo modo timido di essere innamorato di un’amica: “Ricorda che mi hai promesso di andare in giro con la pistola per difendermi, e di tagliarmi la carne e farmi addormentare, come tre o quattro anni fa”

Mi piace che sappia che a volte massa ed energia possono essere la stessa cosa, e che descriva una parte importante della nostra generazione attraverso un punto di vista sentimentale e intimo ma in stile Gonzo journalism: San Lorenzo contenuto in Glamour ne è un esempio: “L’energia e la massa, che in realtà sono la stessa cosa, curvano lo spazio e conseguemente anche la luce giunge fino a noi distorta nella forma e nel colore dopo avere attraversato per millenni le galassie. Ma per una notte, ogni dieci agosto, noi lanciamo ogni sorta di richieste a dei meteoriti ignari, e scrutiamo il cielo concentrandoci sui fatti nostri, invece di pensare a quanto poco siamo rilevanti.

Tutto l’universo nasce e muore di continuo e se ne frega dei progetti e degli amori e dei miei fallimenti: quindi andare a chiedere favori alle stelle cadenti non è tanto di cattivo gusto quanto arrogante.”

Un brano musicale può suscitare le più complesse emozioni, e quasi ognuno di noi, ne preferisce uno. Qualsiasi sensazione ci provochi è impossibile giustificare come una serie di suoni cristallizzati, presi singolarmente e in un dato ordine, possano riuscire a risvegliare determinati stati d’animo.

Un pò quello che ci succede con certi episodi raccontati da terze persone.

STORIA DI UN IMPIEGATO

“In vacanza un’estate ho scoperto che esiste gente che fa i concorsi, e non concorsi tipo Premio Tenco, ma concorsi tipo in Ministero. – racconta dopo il concerto- Considerato che non sono un artista, e con le velleità non ci si vive, mi ritrovai con un lavoro vero: uno di quelli proprio senza glamour. In corridoio mi blocco un attimo ed ho paura e mi aggrappo al muro: e grazie a Dio non mi ha visto nessuno. Ma in fondo è del tutto normale, dormi poco e mangi male passerà anche questa”.

Che sia per senso di appartenenza o indignazione nei confronti dei vantaggi e degli agi di un ragazzo cresciuto nella Roma bene, Contessa si fa invidiare con umiltà.

E sa accompagnare il tutto con glitch accattivanti.

Questi racconti in musica sono interessanti perchė presentano sempre situazioni estreme, sono ricchi di momenti in cui il cantante riesce a creare con le parole una tensione emotiva abnorme, ma fluida, riportando episodi del vissuto quotidiano che centrano alla perfezione, come si farebbe con una cerbottana, il cuore della nostra generazione.

Il soggetto principale di ogni “racconto”è la stessa voce narrante che parla di se stessa con durezza, con aggressività.

Senza autoindulgenza.

Il concerto de I Cani è stato molto intimo ed emotivo una settantina di minuti di nevrosi e sensibilsmi, che vanno di volta in volta blanditi o strapazzati dall’ascoltatore.

Ma che ci lascia uscire leggeri e allegri dall’Estrgon, un po’ accaldati e col sorriso stampato: è stata una bellissima serata.

Dopo il concerto ho chiesto a Contessa di compilarmi una playlist dei suoi dischi preferiti del 2013.

1. Baustelle: Il Futuro

 

2. Shocking Pinks – Not Gambling

3. Deerhunter – Monomani

 

(probabilmente se non gli avessi chiesto una playlist di dischi usciti nel 2013 avrebbe senz’altro preferito citare il secondo album della band di Atlanta, Cryptograms)

4. Gesaffelstein – Pursuit

Ne parlavo l’altra sera con un amico del termine Pursuit (http://it.bab.la/dizionario/inglese-italiano/pursuit) è una parola magica in inglese perchè apre un notevole non detto di significati.

Gesaffelstein ha prodotto due tracce di Yeezus , il sesto album del Rapper Americano Kanye West, incluso il singolo Black Skinhead. Che è anche la canzone numero 5 della lista del signor Contessa

 

6. Max Pezzali – L’universo tranne noi

7. Vampire Weekens- Step

I Vampire Weekend nascevano come gruppo rap ai tempi dell’università . Questo è il loro ultimo disco… un po’ triste a dire il vero. Ma è comunque figlio dei nostri tempi. Dove i musicisti sono tanti e lavorano otto ore al giorno e hanno famiglie da mantenere…

8. Arcade Fire – Afterlife

Gli Arcade Fire sono il gruppo dell’anno e hanno fatto il disco dell’anno lo sanno tutti. Non c’è dubbio alcuno.

9. Miley Circus – Wreecking Ball

10. Noyz narcos – Alfa Alfa

 

ANTONELLA GARRO

Visto il 13 dicembre, Estragon, Parco Nord, Bologna