Bill Frisell e i suoi “Beautiful dreamers”

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Bill Frisell - foto Michael Wilson
Bill Frisell - foto Michael Wilson
Bill Frisell – foto Michael Wilson

Bill Frisell è uno dei guitar heroes del jazz dagli anni Ottanta a oggi: campione della svolta postmoderna della musica improvvisata negli anni Novanta, è riuscito a raggiungere una fama planetaria pur essendo a tutti gli effetti un avanguardista (indimenticabili le sue collaborazioni con John Zorn e Tim Berne). Attratto da collaborazioni con le star del rock e dalle musiche per il cinema, ha poi imboccato una strada decisamente personale, esplorando le radici della musica americana (country, bluegrass) con i mezzi espressivi dell’improvvisazione jazzistica.
Finalmente libero dagli stringenti vincoli discografici della sua storica etichetta, la Nonesuch, Bill Frisell negli ultimi anni si è abbandonato a una più frequente documentazione delle sue innumerevoli band e scorribande musicali. Beautiful Dreamers (2010, Savoy) è ricco di spunti musicali finemente cesellati, concisi, dal notevole spessore melodico. Ma il trio, dal vivo, è capace di trasportare questa musica su ben altre dimensioni, con una improvvisa sterzata che proietta la band sulla corsia dell’effettismo sonoro, della dilatazione in forma di jam, delle inaspettate ‘scappatelle’ fuori pista di Frisell e Kang, con Royston che funge da faro per il ritorno alla base. Il repertorio vive di contrasti espressivi a tinte forti: musica metropolitana a braccetto con stilemi rurali, postmodernismo e primitivismo come due vicini di casa, stilemi di genere estremamente definiti e improvvisi pastiches nei quali gli stili vengono bellamente frullati assieme, un effetto ping pong tra sperimentazione e tradizione. Frisell è tra l’altro uno dei pochi maestri che sanno trasformare l’avanguardia in una esperienza d’ascolto dal coinvolgimento e la fascinazione immediati. 

2 aprile, Piacenza, Crossroads, Teatro President, ore 21, Info: 0544 405666, erjn.it