Dan Stuart, poor old man

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dan stuart

Dopo che i Green on Red si sono sciolti, Dan Stuart, leader indiscusso del gruppo, sembrava avere esaurito la sua vena creativa. Per oltre dieci anni è stato lontano dalle scene e si è guardato bene di salire su un palco come solista.

Quest’anno ha preso coraggio.

Nel 2012 è uscito The Deliverance of Marlowe Billings  prodotto da Antonio Gramentieri (Sacri Cuori) e Jack Waterson (Green on Red) e uscito per Cadiz Records / Interbang Records.

E a fine 2013 Cadiz Records ha ristampato con il nome “Arizona: 1993-95″ il primo album solista “Can O’ Worms” del ’95 e l’album il collaborazione con Al Perry “Retronuevo” del ’93.

Così Dan Stuart, leader dei Green on Red, gruppo della scena underground di Los Angeles di inizio anni 80, insieme ai Dream Syndicate, i Bangles, i Long Ryders, l’autore che ha ispirato e lasciato un segno per sempre nella storia della musica americana, per intenderci dell’ Alt-Country dei Wilco, di Ryan Adams e dei Calexico, si è rimesso in pista.

E lo ha fatto senza uffici stampa e senza troppo clamore, semplicemente suonando e discutendo con la gente “on the road”. Un tour lunghissimo, in duo, con Antonio Gramentieri alla chitarra, che è cominciato lo scorso 13 maggio dall’Inghilterra, per poi passare in Scozia, in Norvegia, in Svezia e infine in Italia.

Il 23 maggio suona a Forlì, nell’ambito di Strade Blu, insieme a Chris Cacavas (altro storico membro dei Green in Red) che in questa occasione raccoglie il testimone di Gramentieri per proseguire insieme a Dan il tour in Germania.

Le sue canzoni raccontano storie, spesso autobiografiche. Ama autodefinirsi “Dan, poor old man”. Marlowe Billings è il suo alter ego e The Deliverance mette in scena il crollo della sua vita dopo la fine del suo matrimonio. “Prendendo spunto da F. Scott Fitzgerald, ho saltato il secondo atto della mia opera teatrale ed sono tornato per l’epilogo. – spiega – The Deliverance of Marlowe Billings analizza nel dettaglio l’implosione del mio matrimonio e la mia successiva fuga da un ospedale pischiatrico di New York verso un suicidio programmato a sud del confine”.

Il progetto di suicidio, per nostra grazia, non è andato a buon fine. E il concerto, in questa dimensione (quasi) solista, acquista una magica intimità ed è fortissimo. (s.m.)

23 maggio, Forlì, Dan Stuart, Cinema Apollo, via Mentana 8, ore 21,30, ingresso gratuito, info: stradeblu.org

3 Commenti

  1. […] Dan Stuart voce e leader dei Green on Red, gruppo musicale che animava la scena del “paisley underground” di Los Angeles degli anni ’80 insieme ai Dream Syndicate, Bangles, Long Ryders ed altri, è l’artista nonché l’autore che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica americana di quegli anni e successivi; per intenderci Wilco, Whiskeytown, Calexico, sono solo alcuni dei gruppi ispirati e legati al lascito musicale di Stuart. Ha scritto brani con le leggende del soul di Memphis Dan Penn and Spooner Oldham e le sue canzoni sono diventate cover per molte band, dalle Vivian Girls ai Richmond Fontain, fino a Jim Dickinson, per non parlare di Travis e Manic Street Preachers, che identificano nelle canzoni di Stuart un punto di incontro ideale fra la cantabilità pop, la ruggine rock-punk e la tradizione folk/country americana. Una discografia che copre un arco di più di trent’anni, dal primo EP con i Green on Red Two Bibles (1981), all’autobiografico The Deliverance of Marlowe Billings (2012) fino al suo ultimo lavoro Marlowe’s Revenge (2016), passando per le collaborazioni con Steve Wynn, Al Perry, JD Foster, Twin Tones e Antonio Gramentieri. Proprio Gramentieri (chitarrista-compositore dei Sacri Cuori), che ha prodotto insieme a Jack Waterson (Green on Red) “The Deliverance of Marlowe Billings” per la Cadiz Music, accompagna Dan Stuart nel suo tour europeo 2016 che da Zurigo ad Atene, da Roma a Dublino, il 17 marzo farà tappa a San Salvo (CH) presso la sala teatro del Centro Culturale A. Moro. Aprirà il concerto Fernando Viciconte, musicista Rock / Alt.Country di Portland in Oregon, presentando il suo nuovo lavoro Leave the radio on il suo ottavo album realizzato in collaborazione con alcuni grandi musicisti tra cui Pete Buck e Scott McCaughey dei REM. Un nuovo e creativo capitolo della carriera di Fernando ricco elementi originali, pur rimanendo perfettamente coerente con la linea power rock del suo progetto artistico-musicale. […]

  2. […] Dan Stuart voce e leader dei Green on Red, gruppo musicale che animava la scena del “paisley underground” di Los Angeles degli anni ’80 insieme ai Dream Syndicate, Bangles, Long Ryders ed altri, è l’artista nonché l’autore che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica americana di quegli anni e successivi; per intenderci Wilco, Whiskeytown, Calexico, sono solo alcuni dei gruppi ispirati e legati al lascito musicale di Stuart. Ha scritto brani con le leggende del soul di Memphis Dan Penn and Spooner Oldham e le sue canzoni sono diventate cover per molte band, dalle Vivian Girls ai Richmond Fontain, fino a Jim Dickinson, per non parlare di Travis e Manic Street Preachers, che identificano nelle canzoni di Stuart un punto di incontro ideale fra la cantabilità pop, la ruggine rock-punk e la tradizione folk/country americana. Una discografia che copre un arco di più di trent’anni, dal primo EP con i Green on Red Two Bibles (1981), all’autobiografico The Deliverance of Marlowe Billings (2012) fino al suo ultimo lavoro Marlowe’s Revenge (2016), passando per le collaborazioni con Steve Wynn, Al Perry, JD Foster, Twin Tones e Antonio Gramentieri. Proprio Gramentieri (chitarrista-compositore dei Sacri Cuori), che ha prodotto insieme a Jack Waterson (Green on Red) “The Deliverance of Marlowe Billings” per la Cadiz Music, accompagna Dan Stuart nel suo tour europeo 2016 che da Zurigo ad Atene, da Roma a Dublino, il 17 marzo farà tappa a San Salvo (CH) presso la sala teatro del Centro Culturale A. Moro. Aprirà il concerto Fernando Viciconte, musicista Rock / Alt.Country di Portland in Oregon, presentando il suo nuovo lavoro Leave the radio on il suo ottavo album realizzato in collaborazione con alcuni grandi musicisti tra cui Pete Buck e Scott McCaughey dei REM. Un nuovo e creativo capitolo della carriera di Fernando ricco elementi originali, pur rimanendo perfettamente coerente con la linea power rock del suo progetto artistico-musicale. […]

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