La Terra Sonora. Il teatro di Peter Handke

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Peter Handke
Peter Handke

Seconda apertura al pubblico di La terra sonora. Il teatro di Peter Handke, progetto che nasce con l’intento di mettere al centro dell’attenzione di studiosi, artisti e pubblico la produzione teatrale dell’autore austriaco (nato a Griffen in Austria il 6 dicembre 1942), che dopo il clamore degli esordi nel clima “rivoluzionario” della fine degli anni Sessanta, in Italia, è stata rimossa, nonostante lo scrittore abbia continuato a scrivere per la scena.

Dopo mesi di incontri, laboratori, prove e approfondimenti, questi 4 appuntamenti del progetto si aprono alla città con 4 diverse visioni a cura di SCUOLAROMA: i testi di Handke sono stati lo spunto per un affondo nei linguaggi della scena che ha portato alla creazione di lavori dalla particolare cifra stilistica ed a sguardi inediti sulla città.

Così nascono la mise en espace KASPAR, testo di Peter Handke pubblicato nel 1967, firmata da Werner Waas con Iacopo Fulgi e Nicola Danesi de Luca dei Tony Clifton Circus – lo spettacolo debutterà prossimamente, e l’inedito RedReading #7 QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO a firma Tamara Bartolini e Michele Baronio con interventi di molti ospiti tra studiosi e artisti.

E poi spazio ai laboratori con gli studenti dell’Università “La Sapienza”, non solo nei progetti originali da loro realizzati utilizzando diversi linguaggi nell’ambito di HANDKE CAMP a cura di Fabrizio Arcuri, Fiora Blasi, Daria Deflorian, Caterina Inesi e Lorenzo Letizia (questi 3 appuntamenti ospitati al Teatro Biblioteca Quarticciolo), ma anche nell’intervento L’ORA IN CUI NON SAPEVAMO NIENTE L’UNO DELL’ALTRO un progetto di Veronica Cruciani, Michele Di Stefano / mk, Muta Imago liberamente ispirato all’omonimo testo di Handke e realizzato con tutti i partecipanti del laboratorio Q-lab nel Lotto 2 del quartiere Quarticciolo (prenotazione obbligatoria).

Tamara Bartolini e Michele Baronio, RedReading
Tamara Bartolini e Michele Baronio, RedReading

Peter Handke scrittore si accosta molto presto al teatro. È attraverso gli Sprechstücke (pezzi teatrali parlati) che lo scrittore austriaco disfa ogni idea tradizionale di concepire il teatro: non ci sono azioni, non c’è storia, né dialogo, protagonista è la parola come ultima, ed unica, realtà che può essere rappresentata. Handke non ha mai smesso di scrivere per il teatro, ma la maggior parte dei suoi testi non è stata pubblicata in Italia: da qui l’obiettivo di questo progetto è restituire una visione completa della sua produzione, traducendo e pubblicando i suoi testi, mettendoli in scena e altro. Emerge una stretta relazione fra i suoi romanzi, i saggi e le opere destinate alla scena, che si inscrivono in una dimensione aldilà del drammatico, in cui il rapporto con la grande tradizione letteraria tedesca non cancella la sua ricerca linguistica “d’avanguardia”, cui si aggiunge a partire dagli anni Ottanta un timbro lirico capace di chiamare in scena i fremiti della natura e quel peso del mondo che da sempre è al centro della sua opera. Tra i molti riconoscimenti, nel 2014 gli è stato conferito il premio Ibsen.

Gli spettacoli legati ai testi della prima produzione di Handke, Autodiffamazione e Insulti al pubblico, a causa della chiusura del Palladium e dell’Angelo Mai Altrove Occupato, sono stati rimandati all’ultima fase del progetto prevista a novembre.

Il progetto si estende in un arco di tempo che va da settembre 2013 a novembre 2014. Durante il Festival Short Theatre si è avviato con il il debutto dello spettacolo Autodiffamazione per la regia di Werner Waas. Da allora si è articolato in diversificate attività didattiche e di ricerca: giornate di studi con studiosi italiani e stranieri, attori, registi sulla produzione teatrale di Peter Handke; workshop di traduzione svolti con dottorandi e studenti di germanistica di Roma 3 e della Sapienza coordinati da Franecesco Fiorentino e Camilla Miglio; laboratori con studenti, cittadini e professionisti, condotti da attori, coreografi e registi di SCUOLAROMA/rete didattica per le arti performative contemporanee a Roma, finalizzati a sperimentare, con vari linguaggi e mezzi espressivi, una relazione con il mondo-teatro di Peter Handke. Le iniziative previste nel mese di maggio, ospitate dal Teatro Quarticciolo aprono al pubblico questa fase di lavoro laboratoriale. In autunno sono previsti un convegno, altri spettacoli, mise en espace dei testi teatrali dello scrittore, trasmissioni radiofoniche di testi inediti in collaborazione con RAI Radio 3 e la pubblicazione del teatro di Peter Handke in più volumi che vede la partecipazione della casa editrice Quodlibet.

Laboratorio 'Handke Camp', La donna mancina
Laboratorio ‘Handke Camp’, La donna mancina

Programma

TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO

16 maggio ore 21

KASPAR

mise en espace 

di e con Werner Waas, Nicola Danesi de Luca, Iacopo Fulgi

produzione Werner Waas e Tony Clifton Circus

con la collaborazione di L’Officina Atelier Marseillais de Production

All’inizio Kaspar appare in scena come un clownesco Frankenstein, goffo, inconsapevole, distaccato completamente da una qualsiasi realtà condivisa e condivisibile. Compie gesti incomprensibili, sembra un disadattato e pronuncia un’unica frase “… Io vorrei diventare un tale come già un altro fu”.

Attorno a lui progressivamente la realtà si manifesta come un Leviatano fatto di parole che lo manipola, lo tortura, lo “civilizza”. Il sistema, la società, l’istituzione, la civiltà, lo costringono con la forza ad adeguarsi, rendendolo simile a tutti gli altri attraverso una spietata tortura di parole. Al centro di questo dramma, però, Peter Handke non mette tanto la denuncia della dittatura dell’omologazione, che pure è indubbiamente più tristemente attuale oggi che 50 anni fa, ma una domanda che non ha tempo: la parola, il linguaggio, la comunicazione verbale, corrispondono ad un’esigenza interiore dell’essere umano o sono uno strumento di coercizione al quale veniamo sottoposti incessantemente tanto che non ce ne accorgiamo nemmeno più?

TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO

17 maggio ore 19

HANDKE CAMP

da un’idea di Fabrizio Arcuri

esito del laboratorio a cura di Fabrizio Arcuri, Fiora Blasi, Daria Deflorian, Caterina Inesi e Lorenzo Letizia

contributi teorici Attilio Scarpellini

con i lavori degli studenti Angela Alizzi, Maria Costanza Barberio, Chiara Bruni, Luca Frangipane, Roberta Guccione, Lorenzo Guerrieri, Stella Larotonda, Claudia Mirandola, Ylenia Monti, Isabella Ripoli, Gabriele Romaniello, Giulia Smordoni, Maria Chiara Tofone, Maria Virelli, Claudio Zenobi

Quattro mesi di incontri a partire da alcuni spunti dell’immensa opera di Peter Handke hanno seminato dei progetti originali del gruppo di lavoro: un cortometraggio che dialoga con La donna mancina, testo diventato poi film per la stessa regia di Handke; un testo che combatte con il potentissimo racconto Infelicità senza desideri; una installazione fotografica/performance a partire dai personaggi del testo teatrale Il gioco del chiedere e un assolo che traduce liberamente le suggestioni ricavate dalla lettura de Il peso del mondo. Per lo spettatore sarà un percorso tra questi frammenti realizzati da studenti che si sono confrontati con questo grande autore usandolo per illuminare piccoli personali desideri.

Laboratorio 'Handke Camp', La donna mancina
Laboratorio ‘Handke Camp’, La donna mancina

TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO

18 maggio ore 21

RedReading #7

QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO

sguardi dentro la terra sonora di Peter Handke 

di e con Tamara Bartolini/Michele Baronio

e con la partecipazione di Renato Ciunfrini e Sebastiano Forte

e le riflessioni di Pier Paolo Di Mino/Terranullius

suono Teo Pizzolante

interventi, sguardi e pensieri di Riccardo Caporossi, Azzurra D’Agostino, Erri De Luca, Danilo De Marco, Attilio Scarpellini, Valentina Valentini e il progetto Handke Camp

produzione BARTOLINI/BARONIO


Peter Handke considera lo spazio teatrale come l’ultimo miracolo dove è ancora possibile l’incontro, dove è possibile fare delle domande. Il RedReading #7 QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO parte da questo luogo privilegiato che più di ogni altro ha a che fare con la scoperta e con il bambino che Handke porta con sé. “Il nesso è possibile, ogni singolo istante della mia vita combacia con ogni altro – senza anelli di congiunzione. Un legame immediato esiste; basta che io lo liberi nella fantasia.

Perché “Peter Handke è un bambino che ha saputo tutto del mondo e se ne va tra gli adulti raccontando loro qualche dettaglio.” È un bambino camminatore, che decide di voler vivere da scrittore piuttosto che fare lo scrittore. Apriamo lo spazio intimo del RedReading alla sua opera poliedrica con uno sguardo istintuale e come sempre “sentimentale” sui diversi “formati” che l’autore attraversa.

Il nostro è un ritratto, un omaggio volutamente parziale, rivolto solo ad alcuni paesaggi che ci hanno parlato, che sono entrati nel nostro percorso. Suggestioni e riflessioni, piccole indagini, appunti, sguardi obliqui dentro i suoi romanzi, drammaturgie, poesie, sceneggiature.

È un invito all’ascolto, al mettersi in cammino, ad attraversare la sua opera, insieme ai nostri ospiti. Per alcuni di loro Handke è materia di studio (Valentina Valentini), altri lo hanno messo in scena (Riccardo Caporossi) o incontrato in collaborazioni e corrispondenze di sguardi sul mondo (Erri De Luca), c’è chi lo ha fotografato (Danilo De Marco), tradotto e raccontato (Attilio Scarpellini), o chi parla una lingua che si nutre degli stessi paesaggi perduti (Azzurra D’Agostino). E poi c’è chi a partire dalla sua opera ha “creato” la propria, come gli allievi dell’Handke Camp guidati da Fabrizio Arcuri, Daria Deflorian, Fiora Blasi, Caterina Inesi, Lorenzo Letizia. E c’è chi lo vuole cantare… così senza un perché come a volte fanno i bambini.

E infine ci siamo noi che esploriamo la sua terra sonora.

Riccardo Fazi | Muta Imago, Quartiere Quarticciolo - Lotto 2
Riccardo Fazi | Muta Imago, Quartiere Quarticciolo – Lotto 2

LOTTO 2

1 giugno, ore 20.15

L’ORA IN CUI NON SAPEVAMO NIENTE L’UNO DELL’ALTRO

Liberamente ispirato all’omonimo testo di Peter Handke

un progetto di Veronica Cruciani, Michele Di Stefano / mk, Muta Imago

realizzato con tutti i partecipanti del laboratorio Q-lab

Prenotati al numero 06.98951725 – dal martedì al sabato 11.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00

Porta con te un dono da lasciare nella casa di uno sconosciuto.

Presentati alle 20:15 di domenica 1 giugno all’ingresso del Lotto n.2 su via Ostuni 3 – 5

“Posso solo suggerire che chi vuole combattere la falsa coscienza e destare la gente ai suoi veri interessi, ha molto da fare, perchè il sonno è molto profondo. Ed io non intendo fornire una ninna-nanna, ma semplicemente, entrare furtivamente nelle case e osservare il modo in cui la gente russa.”

Erving Goffmann

La scena è un lotto del quartiere del Quarticciolo: uno spiazzo vuoto circondato dalle facciate di quattro edifici.

Per tre mesi abbiamo educato lo sguardo.Insieme a un gruppo di persone, le più disparate, ci siamo messi in osservazione e in ascolto di un luogo e dei suoi abitanti. Abbiamo preso appunti, segnato orari, misurato distanze, trascritto suoni e direzioni. Abbiamo incontrato persone, uomini, donne, che ci hanno aperto le porte delle loro case. Ne abbiamo studiato i gesti, i movimenti, il modo in cui attraversano e vivono ogni giorno il loro spazio, le tracce che si lasciano alle spalle.Per tre mesi ancora abbiamo provato a dare corpo a questo materiale: abbiamo disegnato cronografie, ripetuto gesti e direzioni, immaginato meccanismi possibili, cercando di assumere su di noi il segno delle persone che avevamo tanto a lungo osservato.Loro, nel frattempo, sono uscite dalle loro case, e si sono messe a guardare. Il dentro e il fuori. Il visibile e il nascosto. Il nostro e il loro. Questo doppio sguardo, questa forma di specchio che abbiamo a lungo inseguito, vogliamo restituire; l’emozione e la difficoltà di un incontro impossibile. Il mistero dell’ora in cui non sapevamo niente l’uno dell’altro: questo ci sta a cuore.

Teatro Biblioteca Quarticciolo Via Ostuni 8 – Roma

Lotto 2 Via Ostuni 3, Scala N – Roma

Info: 06.98951725, centroteatroateneo.uniroma.it, pav-it.eu