Una sorella per nemica

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nemiche

Gentile dottoressa,

ho 30 anni e da quando ho memoria ho un pessimo rapporto con mia sorella, maggiore di soli due anni… O forse dovrei dire che é lei che ce l’ha con me…  Non ricordo una carezza da parte sua nemmeno da piccola, né una parola gentile. Sono cresciuta forte e determinata ma anche molto sensibile e questo sentimento mi ha sempre ferito molto. Da piccola cercavo di compiacerla in ogni modo pensando che se fossi stata servizievole con lei poi mi avrebbe amata. Quindi se lei desiderava qualcosa di mio io glielo regalavo, se voleva che non le dessi fastidio sparivo, se voleva essere accompagnata c’ero… Ma a nulla sono valsi i miei sforzi, anzi non mi ha nemmeno mai ringraziata per i miei gesti, o forse non se ne è neppure accorta. I miei genitori sottovalutavano queste cose, parlando di semplice gelosia che poi sarebbe scomparsa con gli anni… Ma non è stato così, anzi é peggiorata. Ad oggi io ho il mio lavoro regolare, dopo essermi laureata mentre lei è passata da un corso ad un altro senza portarne a termine alcuno ed è disoccupata. I nostri genitori l’hanno giustificata in ogni modo facendo leva sul mio senso di responsabilità e le mie capacità di sopportazione. Io non riesco a farmi scivolare questo suo comportamento e ci sto malissimo, mentre lei sembra indifferente. Vorrei sapere come sia possibile che lei non soffra minimamente per il fatto di non avere alcun rapporto con sua sorella e poi se anch’io possa smettere di soffrire per  lei.

Grazie, G.

 

Cara G.,

il rapporto tre fratelli e sorelle non è solo un vincolo di sangue ma una relazione complessa influenzata quindi non solo da aspetti genetici ma anche da molteplici fattori ambientali, quali ad esempio il clima familiare, lo stile educativo genitoriale, esperienze di vita oltre ad aspetti personologici e caratteriali.

Mi sembra di capire che la tua predisposizione caratteriale differisca notevolmente da quella di sua sorella ed indubbiamente i vostri genitori hanno adottato strategie educative molto diverse per ciascuna di voi, a partire dalla prima infanzia. Accade sovente che i genitori utilizzino modalità diverse a seconda dell’ordine di genitura dei figli.

I tuoi genitori hanno sempre accennato alla gelosia di sua sorella mi dici, in effetti è una spiegazione plausibile e ciò può aver portato loro a fare maggiori concessioni e deroghe alle regole nei suoi confronti, vista come il soggetto più debole, alla quale a due anni era stata sottratta l’esclusività dell’affetto dei vostri genitori. Conseguenza di tale comportamento educativo è stata una mancanza di responsabilizzazione ed autodeterminazione di tua sorella, la quale è probabilmente rimasta invischiata in una visione infantile della vita, povera di obiettivi, responsabilità ed oneri da rispettare.

Ciò che sto per dirti forse non ti sarà di molto aiuto per fronteggiare il grande dispiacere che ti porti dentro nei confronti della mancanza del rapporto con tua sorella, ma credo che – se davvero lei ha una visione individualistica ed egoistica della vita – ad oggi non sia una persona indifferente solo al rapporto fraterno ma a qualunque altra relazione interpersonale.

Immagino che negli anni, soprattutto in fase adulta, tu abbia già tentato di dirle esplicitamente di non sentirti amata e della volontà di creare un rapporto con lei… Ma oggi potresti provare a dirle che la comprendi per il periodo che sta attraversando (il fallimento dello studio e la condizione di disoccupata) e che sei disposta a sostenerla eventualmente in un percorso psicologico, il quale potrebbe aiutarvi in effetti anche nella costruzione di un rapporto fraterno. Non credo infatti che tua sorella sia priva di sentimenti ma è possibile che abbia bisogno di essere aiutata a comprenderli ed esprimerli. Del resto, se neppure un percorso psicologico dovesse essere d’aiuto alla creazione di una relazione fraterna, potrebbe dare a te gli strumenti per fronteggiare al meglio la mancanza della stessa.

 

 

Sono psicologa e psicoterapeuta a orientamento cognitivo-comportamentale. Inviatemi i vostri dubbi all’indirizzo alicelombardi@hotmail.com e riceverete una pillola di psicologia da assumere assieme ad un’attenta lettura di Gagarin