Steve Earle e Howe Gelb, voci di un’altra America

0
780
Steve Earle
Steve Earle
Steve Earle

Doppio concerto imperdibile di Strade Blu, giovedì 31 luglio a Faenza: in apertura di serata Howe Gelb (con Steve Shelley e Maggie Björklund) in recupero dalla data annullata per maltempo il 30 luglio a Cusercoli e, a seguire, una delle figure più interessanti prodotte dalla cultura americana degli ultimi anni: Steve Earle

Il valore di Steve Earle è enorme. Chitarrista, cantautore rock folk, scrittore americano, fin dall’inizio della sua carriera ha mescolato impegno politico e arte. Dopo essere stato in carcere un ano per uso di sostanze stupefacenti si è schierato contro la pena di morte, a cui ha dedicato molti brani, il più famoso è Elis Unit One inserito nella colonna sonora di Dead Man Walking (1995).

Da sempre pacifista, ha protestato anche contro l’intervento americano nella guerra in Iraq ed è stato accusato di essere simpatizzante di terrorismo per avere dedicato nell’ album Jerusalem (2002) una canzone a John Walker Lindh, cittadino americano che andò a combattere insieme ai talebani.

Nel 2004 fece inoltre uscire The Revolution Starts Now, nel quale diverse canzoni parlano della guerra in Iraq, per sostenere il candidato democratico John Kerry contro George Bush.

Nel febbraio del 2008 ha vinto di nuovo il Grammy Award per il miglior album folk contemporaneo con il suo albumWashington Square Serenade.

La sua lirica è cruda, nuda e forte. Il suo ultimo lavoro, uscito l’anno scorso, s’intitola The Low Highway è un ritorno on the road, per le vie meno battute ed è il racconto di un’America in contraddizione tra vite omologate e altre alla deriva.

Howe Gelb
Howe Gelb

In apertura Howe Gelb. Padrino di tutto il movimento alternative-country, personaggio surreale, capace di grandissime canzoni quanto di esperimenti vicini al rumore, Gelb sa rendere un evento unico ogni sua apparizione. Fondatore dei Giant Sand dove confluirono Convertino e Burns, poi creatori a loro volta dei Calexico, contemporaneamente guida un secondo gruppo, la Band of Blacky Ranchette con il compianto amico fraterno Rainer Ptacek. Non solo: con Lisa Germano, già violinista di John Mellencamp, forma per un unico lavoro gli OP8, e poi con Bill Elm, Convertino e Burns tiene a battesimo i Friends of Dean Martinez. Cercare di inquadrarlo in un solo genere è impossibile: si passa dal rock al blues al folk al country al rock desertico fino ad arrivare al gospel e al gypsy. L’ultimo disco The Coincidentalist è un’altra tappa nella ricerca di un baricentro (im)possibile fra tutti gli americanismi sonori che – come lui – non hanno ancora ceduto ai cliché. Sul palco lo accompagna Steve Shelley, già batterista dei Sonic Youth dal 1985, e la pedal steel di Maggie Björklund.

31 luglio, Faenza, Steve Earle, Howe Gelb, piazza Nenni (ex della Molinella), ore 21.30, info: 347 8932009, stradeblu.org