Estate. Non trattare

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Emmanuel Carrère

 

Estate. Un lettore improvvisato potrebbe considerarla occasione per sciacquare il cervello con un best seller. Per carità magari libri scritti bene, stile, forma, intreccio avvincente, biografie illustri… ma fondamentalmente libri sciacquatura. Certo visti i tempi forse una sciacquatura di cervello ci sta. Quanto ti concedono? Una settimana di ferie a ferragosto? Ok. Viaggiare senza viaggiare. Ma non si può trattare sulla qualità della lettura. Però… quella copertina… sembrava un romanzo… ho agito d’istinto. Mi ha fregato la copertina. Limonov. Di Emmanuel Carrère. Non mi sono accorto che era una biografia (che dovrebbe impolverarsi sugli scaffali), ho pensato che ci fosse una lunga introduzione biografica e invece è proprio una biografia neanche tanto romanzata. Limonov, Eduard Veniaminovich Savenko si fa chiamare Eduard Granata-Acida, è uno che è stato teppista in Ucraina, idolo dell’underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell’immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Scrittore e politico, Carrère racconta questo personaggio commovente, ripugnante, accattivante ma mai mediocre. Nessun compromesso. È una merda, vivrà come una merda. Sano realismo. Giusta dose di idealismo. Sogni e calci nei denti. Ecco probabilmente basta questo a renderlo interessante, appassionante, alla fine ho letto di gusto una biografia. Meglio delle sciacquature di cervello. Un lungo pezzo ben scritto su una interessante avventura umana e visto che la nostra vita è sempre più simile a quella dei pellegrini di un tempo, esposti ai capricci del un clima e alle violenze dei briganti di turno meglio essere preparati, anche in viaggio, a non trattare.

1 commento

  1. “Sciacquare” il cervello è sempre pericoloso e soprattutto inutile date le quotidiane “lavate” a cui siamo sottoposti. Dunque almeno il libro andrebbe scelto con persuasione aldilà della copertina e del genere. Quello autobiografico è una delle tante prospettive da cui è possibile parlare d’altro, oltre se stessi. Non sempre accade specie quando chi si racconta è un Vip. Pare che non sia il caso di Carrere.

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