Con Marissa Nadler sulla spiaggia dell’Hana Bi: vivere e morire sono una rosa sola

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nadler_1Marissa Nadler è nata e cresciuta in una piccola città nel Massachusetts, dagli inverni brutali e gelidi che hanno certamente contribuito alla sua naturale propensione per il lato più oscuro e malinconico delle cose. Comincia a comporre musica all’età di 14 anni e registra due dischi da sola in casa, fin quando un amico di lei, Jeffrey Alexander (ha prodotto tutti i dischi dei Lightening Bolt) la inserisce in una compilation. La musica di Marissa è trasognante e suggestiva: un’ amalgama di folk tradizionale, shoegaze, e dream pop. Suona molti strumenti a corda (tra cui banjo, ukulele, arpa, chitarra a 12 corde, e doro).

Cresciuta alla scuola di Joan Baez e Joni Mitchell, Marissa Nadler porta il folk a nuovi splendori, ricoprendolo con un velo di tristezza e d’inquietudine le funeste storie dei personaggi che prendono vita nelle sue canzoni. Creatrice di immagini fuori dal tempo e dallo spazio, la Nadler produce una musica senza epoca, che nell’attingere alla tradizione dei cantastorie degli Appalacchi ma anche al folk celtico e al fado portoghese, aggiunge una languida vena psichedelica.

Dopo due dischi di culto su Eclipse – “Ballads of living and dying”, 2004, e “The saga of Mayflower May”, 2006 – la consacrazione arriva nel 2007 su Peacefrog (etichetta tra gli altri di Josè Gonzales) con “Songs III: Bird on the Water”, disco prodotto da (e suonato con) Greg Weeks degli Espers che ha permesso alla Nadler di ampliare i propri orizzonti e avvicinarsi a un pubblico più vasto. L’album contiene anche la cover di “Famous Blue Raincoat” di Leonard Cohen. Fin dall’esordio, e si conferma anche in questo disco, Marissa predilige cimentarsi nella forma-ballata, meglio se spettrale e gotica. Col tempo abbandona in parte il folk per approdare alla dimensione dream pop. Questa tendenza è confermata dal quarto disco, “Little Hells” (Kemado Records, 2009). Nel giugno 2011 torna con un disco autoprodotto e in gran parte finanziato dai propri fan. Si tratta dell’eponimo “Marissa Nadler”, in cui abbandona il suo consueto fingerstyle per accostarsi a un country pop più esplicito. In “The Sister” (2012) torna al suo stile più consueto, meno sintetico e più melodioso. Questo disco è prodotto da Brian McTear.

La cantautrice di Boston presenterà sotto la tettoia dell’Hana-Bi il sesto intenso capitolo della sua lunga carriera, “July”, il primo distribuito da Sacred Bones Records e Bella Union. Prodotto da Randall Dunn (Earth, Sunn O))), Wolves In The Throne Room) e con la preziosa partecipazione di Eyvind Kang agli archi, Steve Moore al synth e Phil Wandscher alla chiarra, “July” rivela un artista in grande spolvero e ai vertici della sua ispirazione.

 

 

 27 Settembre, Bagno Hana-Bi, Marina di Ravenna (Ra), Marissa Nadler, Viale della pace, 452G, ore 21.30 – Ingresso libero

info: +39 333 209 7141  bronsonproduzioni.com

 

Antonella Garro