La rivoluzione delle parole

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Marlene Monteiro Freitas (PT) in Guintche - foto di João Figueira

Marlene Monteiro Freitas (PT) in Guintche - foto di  João Figueira
Marlene Monteiro Freitas (PT) in Guintche – foto di João Figueira

La programmazione italiana e internazionale, la presenza, rinnovata e accresciuta, di momenti di discussione e di studio: questi gli ingredienti di un discorso, che per la nona edizione di Short Theatre, sarà intorno al tema delle parole come nodi di voci che sappiano descrivere l’oggi per immaginare il domani, che sappiano interrogarsi sui loro limiti e sui loro sconfinamenti, che raccontino quello che siamo e dicano di quello che siamo pronti ad essere.

Alcune segnalazioni dal denso programma.

Nell’ambito del progetto La terra sonora. Il teatro di Peter Handke Accademia degli Artefatti ripropone lo spettacolo del 2006 Insulti al pubblico di Peter Handke e Waas/Danesi/Fulgi debuttano con Kaspar.

Dedicato alla scrittrice Elfriede Jelinek è Delirio di una trans populista di Teatri di Vita, in cui Eva Robin’s da voce a slogan di una grottesca politica.

Le giovani parole di Teatro Valdoca in cui Mariangela Gualtieri ridà vita orale ai propri versi e il progetto di Kinkaleri PASTO PUBBLICO – poesia al telefono sulla cultura beat degli anni 60.

Perché nasce il male? Come ha potuto affermarsi una figura come Hitler? Questi gli spunti da cui partono Stabilemobile Compagnia Antonio Latella per lo spettacolo A.H. 

Jesus di Babilonia Teatri, affronta in questa prima apparizione non solo il tema della religione nella società di oggi ma anche il lato umano di una delle personalità più importanti della nostra storia.

Cosa fai per vivere? Ironicamente Be Normal! – Daimon Project di Teatro Sotterraneo ci trascina in uno dei temi più discussi dalla politica italiana, la precarietà e la disoccupazione.

La scrittura scenica di Fortebraccio Teatro si confronta con uno degli autori più importanti del ‘900, Luigi Pirandello: in I giganti della montagna atto I Roberto Latini darà nuova voce al lascito poetico del testo, così rilevante pur nella sua incompiutezza.

Spazio alle nuove generazioni con Fratelli Dalla Via che propongono il lavoro vincitore del Premio Scenario 2013, Mio figlio era come un padre per me, mentre Marta Dalla Via firma lo spettacolo di varietà Veneti fair.

Marzo di Dewey Dell ci porta in una dimensione altra in cui rimangono evidenti i paesaggi offesi e i lasciti della guerra.

La caccia, e tutto ciò che comporta sia a livello di strategia che di psicologia, è la base drammatica che fonda Victory Smoke di Barokthegreat, mentre si basa sulla trasmissione di un codice corporeo, secondo diverse potenzialità coreografiche: dinamica, intensità, velocità e potenza, al quale lo spettatore può partecipare, Everyone gets lighter dal progetto All! di Kinkaleri.

Nata a Capo Verde, ma residente in Portogallo Marlene Monteiro Freitas si confronta con un personaggio inventato Guintche che dopo aver acquisito vita propria ha come unico destino il tradire le aspettative.

Martin Schick & Damir Todorović (CH/RS) in Holiday on stage - foto di Charlotte Walker
Martin Schick & Damir Todorović (CH/RS) in Holiday on stage – foto di Charlotte Walker

Martin Schick & Damir Todorović (CH/RS) in Holiday on stage  presentano un’amara ma ironica riflessione sul lusso e sul successo.

Suite n°1 L’Encyclopédie de la parole/Joris Lacoste (FR) è un progetto artistico che esplora l’oralità in tutte le sue forme con l’obiettivo di decodificare i meccanismi della comunicazione orale. Nel 2013 il collettivo intraprende un ciclo di suite corali che si basano su un semplice principio: riprodurre vocalmente e il più fedelmente possibile una “suite” di registrazioni varie. Ogni parola – da una conferenza di Lacan a un estratto di South Park ai versi di Eminem – è trattata musicalmente andando a comporre la Suite n°1 portata in scena dagli 11 interpreti della compagnia insieme a 11 “amatori” italiani e 1 direttore d’orchestra.

Il coreografo e performer Antonio Tagliarini lavorerà a una nuova tappa del suo progetto EVERY-BODY: “do you love me?” centrato sull’atto del baciarsi, come azione coreografica.

Inoltre Short Theatre da tre anni ospita la dimostrazione finale aperta al pubblico dell’École des Maîtres, che quest’anno avrà come maestri ricci/forte. Prende spunto da Jean Jenet, JG matricule 192102, dove la fantasia è vista come antidoto all’omologazione della società, alla solitudine e all’isolamento. L’École des Maîtres è un corso internazionale di perfezionamento teatrale itinerante per attori europei che giunge quest’anno alla XXIII edizione.

Siate curiosi, andate a Roma.

4 – 25 settembre 2014, Roma, luoghi vari – Info: shorttheatre.org