Francobeat, “Radici” di matta poesia

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Franco Naddei

 

Franco Naddei
Franco Naddei

Dentro le parole dei matti. Dietro le parole dei matti. Che c’è sempre qualcosa da trovare, da scoprire, in chi guarda il mondo da un angolo diverso. Dimentichiamo per un attimo l’idea stessa di malattia, e di cura. Limitiamoci a pensare a una terrazza sul mondo, laterale, e a quello che si vede da lì. Prendiamo un cantastorie surreale come Francobeat, mettiamolo di fianco ai residenti di una struttura protetta, pensiamo a canzoni scritte da tante mani. Che scherzano senza vergogna sulle pillole da prendere, sulla normalità dei pazzi e sull’anormalità dell’essere normali, che non si vergognano di dipingere il mondo con colori che vedono soltanto loro, nè di raccontare posti che esistono solo ai confini della fantasia.

Senza pietà, senza piangersi addosso, ma con il calore dell’amicizia, e della voglia di comunicare.

Esperimento in bilico fra più precipizi, ma che sta miracolosamente e poeticamente in perfetto equlibrio, RADICI è il nuovo disco di Francobeat Naddei, realizzato con i residenti della struttura di San Savino (Riccione) omonima al disco.

Questa sera lo presenta al Circolo dei Malfattori di Poggio Berni, insieme ad alcuni degli amici che gli hanno voluto dare una mano e un contributo in questa strana e gloriosa impresa. Sul palco insieme a Franco e alla sua banda ci saranno infatti i Sacri Cuori, Santo Barbaro, Giacomo Toni, Moro, Giuseppe Righini e John de Leo.

14 ottobre, Poggio Berni (Rn), Francobeat, Circolo Malfattori, ore 21, ingresso gratuito