Botta e risposta tra grandi del jazz

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Medeski Scofield Martin & Wood - foto di Danny Clinch
Medeski Scofield Martin & Wood - foto di Danny Clinch
Medeski Scofield Martin & Wood – foto di Danny Clinch

Un botta e risposta tra grandi star del jazz sarà il suggello finale dell’edizione 2014 del Bologna Jazz Festival: al super-gruppo Medeski-Scofield-Martin & Wood risponderà, due giorni dopo dall’Unipol Auditorium, il quintetto di Steve Swallow.

Non sono poi tante, nella storia del jazz, le formazioni stabili composte raggruppando sul palcoscenico star di prima grandezza. L’unione tra John Scofield, (chitarrista che con Pat Metheny e Bill Frisell costituisce la trinità della chitarra jazz degli ultimi trent’anni) e il trio Medeski Martin & Wood (che ha rivoluzionato la terra di mezzo tra jazz e rock) dura ormai da oltre quindici anni. John Medeski (tastiere e organo), Chris Wood (basso e chitarra) e Billy Martin (batteria) hanno trovato nella chitarra jazz-funky-blues di Scofield il ‘detonatore’ perfetto per la carica musicale delle loro eccitanti scansioni ritmiche.

Tutto iniziò nel 1998 con A Go Go, un disco formalmente a nome di John Scofield, che però sanciva una nuova collaborazione destinata a dare ulteriori frutti negli anni a venire: quella tra il chitarrista e i funamboli dell’avant-groove Medeski Martin & Wood. Da allora i ‘fantastici quattro’ si sono periodicamente riuniti per tour e nuove registrazioni discografiche, a partire da quella, finalmente a nome collettivo, di Out Louder (2006), che tra l’altro fu il primo disco prodotto dalla Indirecto, l’etichetta discografica di proprietà di MM&W. Più recente è In Case the World Changes Its Mind, dal vivo. Musica hard boiled, tra jazz, rock, boogie, afro beat: MM&W, con Scofield, dilatano i confini dell’improvvisazione e dei ritmi contemporanei.

Medeski Scofield Martin & Wood
Medeski Scofield Martin & Wood

Il sodalizio di Medeski Martin & Wood prese forma nel 1991 a New York, dalle parti di Brooklyn, dove Medeski e Wood erano da poco giunti, provenienti da una delle scuole di musica più prestigiose del paese, il New England Conservatory di Boston. Le scelte musicali furono poi dettate dall’istinto: i ritmi più contemporanei, come l’hip hop, furono usati in strutture armonicamente ricche e aperte all’improvvisazione, come nel jazz. Le sonorità ipnotiche del trio si muovevano su una libertà ritmica tipicamente jazzistica ma il beat era ben più innovativo. Iniziò così l’avventura del gruppo, proseguita poi in maniera inarrestabile: alle prime produzioni discografiche per piccole etichette indipendenti seguì una serie di fortunati dischi per la Blue Note. Nel frattempo l’attività live, da sempre la preferita dai tre musicisti, si era allargata dalla scena della East Coast all’intero pianeta.

MM&W si sono spesso aperti a collaborazioni con artisti di spicco di generi anche diversi dal loro: da John Zorn a Maceo Parker e Natalie Merchant. Non stupisce quindi il successo del sodalizio con John Scofield. Nato in Ohio nel 1951, dopo un apprendistato nei gruppi di Gerry Mulligan con Chet Baker, Billy Cobham & George Duke, Charles Mingus, Gary Burton e Dave Liebman, nel corso degli anni Ottanta, oltre a far parte della band di Miles Davis, Scofield inizia una inarrestabile ascesa in qualità di leader, imponendosi come uno dei chitarristi jazz più influenti sino a oggi. Scofield è un ferratissimo solista post-bop da sempre aperto alle seduzioni della fusion, il funky, il soul jazz.

giovedì 20 novembre,  ore 21.15, Bologna, Teatro Duse, Via Cartoleria 42 – Info: 334 7560434, bolognajazzfestival.com

 

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Per lavoro: ufficio stampa e comunicazione di progetti artistici e culturali. Per passione: critico e studioso di teatro, danza e arti visive. Curioso di altre arti. Camminatore. Collaboro con Gagarin dal 2012: interviste, presentazioni, recensioni, in alcuni periodi ho anche distribuito la rivista cartacea in giro per la Romagna. Quello che mi piace di Gagarin: la varietà, la libertà.