Elettronica con la chitarra in mano: i Bloody Beetroots infiammano il giovedì dell’Estragon

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Supportati da Etienne de Crécy, Alex Gopher e dall’etichetta discografica di Steve Aoki, i Bloody Betroots passano alla ribalta delle scena musicale elettronica nel 2007 con i singoli Warp 1.9 e Cornelius. Sir Bob Cornelius la mente del progetto, incarna l’ideale perfetto del musicista mascherato, nato a Bassano del Grappa, e destinato ad un posto da manager nell’azienda del padre, lascia indietro le sue certezze per inseguire le sue passioni:   indossare una maschera di Venom sul palco, e suonare nei festival più importanti di tutto il mondo.

Dice di essere innamorato dell’opera e ha studiato per nove anni chitarra classica,  ma nelle sue tracce non ci sono tanti rimandi alla musica di Debussy quanto a quella dei Motley Crue.

In 7 anni i Bloody Betroots sono cresciuti tantissimo, sia a livello di notorietà, esibendosi davanti a folle da record  (Festival Solidays a Parigi, MELT! Festival di Berlino, Extrema Festival di Eindhoven, Tomorrowland in Belgio, DURR Fest di Los Angeles, Electric Zoo a New York), che di cachet:  si parla di oltre  20.000 euro a data per i dj set di Sir Bob all’estero, un’anomalia perfino per il mondo della electro-house ( si pensi che è lo stesso cachet di Mauro Picotto – dopo 30 anni di gavetta-,  e di Niki Bellucci, ex-pornostar dal corpo mozzafiato, che però almeno suona con le tette di fuori). Il merito del loro successo senza precedenti- almeno per quanto riguarda le band  italiane, è senza dubbio dovuto alla loro intraprendenza mischiata con esibizioni epocali e motivetti intelligenti che condiscono l’elettronica con suoni crudissimi e lo-fi, autentico “rockeroll primigenio” e innumerevoli tentativi – riusciti- di rendere il tutto più appetibile dal punto di vista commerciale.

 

A chi chiede loro come sarà il live di giovedì sera 4 dicembre all’Estragon Sir Bob risponde:

“Potentissimo, gente che suda e non sta ferma. E’ dal 2013 che portiamo in giro questo live ed è la formula giusta. Posso dire che non è facile descriverlo perché la componente umana è molto importante. Bisogna vederlo ed ascoltarlo e seguire le tante citazioni. E’ un’esperienza umana”.

Non ci resta che munirci di biglietto.

Giovedì 4 dicembre, Bologna, Bloody Betroots, Estragon Club, via Stalingrado 83 – info: 051 323490

Ingresso 20 Euro + ddp