Luogo di memoria plurisecolare, la chiesa di San Giacomo viene restituita alla Città, dopo oltre due secoli, tracciando legami sonori tra il presente e la storia: si è scelto di percorrere questo tempo attraverso le arti, unendo l’architettura di un luogo magnifico e suggestivo alla musica, linguaggio universale – e trasversale – che appartiene a tutti, e che al pari di un dipinto racconta il volto dei tempi.
Per due giorni la chiesa proporrà un inedito “Open Day”, trasformandosi in un “cantiere sonoro” visitabile in ogni momento, a partire da sabato 30 maggio alle ore 20.30 quando le porte della chiesa monumentale si apriranno al pubblico.
L’apertura sarà preceduta da un momento di inaugurazione istituzionale che avrà inizio alle ore18.00 e durante il quale si svolgeranno gli interventi ufficiali per illustrare il percorso di recupero e i progetti futuri.
Le visite guidate aperte a tutti i cittadini sono in programma dalle ore 20.45 alle 22.45. Senza soluzione di continuità gli artisti proveranno, incontreranno il pubblico, offriranno ai partecipanti suoni, sensazioni e atmosfere espressione dell’antico, del moderno, del contemporaneo.
Un’occasione, questa, per ascoltare pezzi noti, ma anche nuovi o inconsueti, a partire dalla serata di sabato 30 maggio alle ore 23, quando Francesco Prode, pianista-rivelazione della musica contemporanea internazionale, proporrà un programma notturno affascinante, sospeso nel tempo, da Schumann a Ligeti, che tocca svariate tinte sonore, usate, tra gli altri, da registi come Stanley Kubrick.
Dal cuore della notte alle luci del mattino: il primo concerto di domenica 31 vedrà aprire le porte di San Giacomo all’alba (ore 6). Chi è disposto ad emozionarsi, gustandosi la città nelle prime ore del giorno, non può perdersi la performance del Quartetto Fauves: quattro, come gli elementi primari, come i numeri sacri degli antichi, i punti cardinali, le stagioni. Simbolo di equilibrio e armonia, questo numero, reso visibile nei quattro strumenti ad arco, fonde in misteriosa relazione le architetture dello spazio con quelle della musica, regalando a chi vorrà scoprirle un inizio di giornata molto speciale.
La mattinata proseguirà con diversi concerti, dai grandi classici della musica eseguiti dall’Orchestra giovanile “Angelo Masini” e Saxensemble (ore 10, Sala Refettorio Musei), fino al concerto di un chitarrista travolgente, di caratura internazionale, Claudio Marcotulli (ore 11.30): il suo è un viaggio attraverso i luoghi e il tempo capace di incantare, una collezione di fotogrammi sonori che spaziano da Bach fino agli autori spagnoli e latinoamericani del Novecento.
Altri concerti nel pomeriggio, tra antichità e presente: l’Ensemble Maderna (ore 16) dà vita ad un programma dedicato, in particolare, al concerto settecentesco, con un omaggio a Giovanni Battista Cirri (Forlì, 1724-1808), musicista romagnolo e insieme artista di risonanza europea, testimone della tradizione ma proteso verso la modernità e a cui si ispira la programmazione della due giorni.
Unica data in Italia, il concerto del sassofonista Evan Parker (ore 18), nome epico della musica contemporanea, propone in anteprima nazionale la ristampa dell’album storico Monoceros. Un evento unico e irripetibile per gli appassionati del genere, già all’attenzione della critica nazionale.
Chiude l’itinerario sonoro, avviato nel nome di un compositore storico, un protagonista del presente musicale forlivese, il pianista Davide Franceschetti (ore 21), esecutore pluripremiato e di chiara fama. Il programma del concerto è un insolito congedo, discreto e suggestivo, dal luogo che per due giorni ha risuonato in città come la cassa armonica di uno strumento, dove la bellezza dei suoni si forgia e si diffonde. Il saluto di commiato altro non poteva che passare da un interprete forlivese, e portare il nome di un autore-simbolo della musica di tutti i tempi: Ludwig van Beethoven.
Tutti sono invitati. L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti.
30-31 maggio – Forlì, Chiesa di San Giacomo, piazza Guido da Montefeltro – info: cultura.comune.forli.fc.it