Gerusalemme Liberata in carcere

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foto di Chiara Ferrin
foto di Chiara Ferrin
foto di Chiara Ferrin

 

Sei spettacoli ispirati alla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.

Sono stati realizzati dalle compagnie teatrali che fanno parte dell’Associazione Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, che ha tra i suoi principali scopi quello di sviluppare progetti e proporre esperienze, laboratori, itinerari nelle carceri volti al recupero e al reinserimento sociale delle persone detenute.

Il teatro dunque non solo come esperienza creativa legata alla rappresentazione scenica, ma come fondamentale funzione di collegamento con la società, per favorire nelle persone detenute il percorso di reinserimento sociale e la tutela del diritto alla salute intesa come benessere fisico, psichico e sociale. Ma il teatro viene visto in quest’ambito anche come veicolo di crescita personale e opportunità di cambiamento per i detenuti-attori, nel contesto di mutate condizioni relazionali per chi vive l’esperienza del carcere.

Gli spettacoli rappresentano l’esito finale di un progetto biennale che ha visto tutti i registi del coordinamento impegnati in percorsi diversi a partire dal poema del Tasso.

Scrive Cristina Valenti, consulente scientifico del progetto sulla Gerusalemme Liberata: «Il poema di Torquato Tasso ha rappresentato un terreno di riflessione comune, per un dialogo a distanza che ha dato luogo a un vero e proprio cantiere di lavoro, che ha messo al centro l’importanza dell’esperienza teatrale intesa come processo creativo, e ha consentito incontri e incroci di sguardi quanto mai utili. (…) Il cantiere teatrale sulla Gerusalemme ha evidenziato approcci diversi. Alla Dozza di Bologna Paolo Billi ha affrontato la struttura metrica delle ottave affidandone ai partecipanti la lettura (“rappata” o cantata secondo la tradizione dei “Maggi”) e anche la riscrittura ex novo, a partire dai tre temi cardine dell’opera: gli amori contrastati, le grandi battaglie, la magia. A Ferrara, Horacio Czertok e Andrea Amaducci hanno scelto di lavorare sul combattimento di Tancredi e Clorinda individuandovi l’essenza della tragedia, per riflettere, con gli attori per lo più stranieri, sulle ragioni antiche e attuali dei conflitti. Attori di diverse culture e provenienze anche a Forlì, dove Sabina Spazzoli è partita dagli interrogativi posti dal poema per rileggere la storia delle guerre da Troia alla Prima Crociata e fino ai giorni nostri. I riferimenti all’oggi si sono rivelati centrali anche nel lavoro di Roberto Mazzini con gli attori detenuti e semiliberi di Reggio Emilia, che hanno scelto tre canti del poema per lavorare sui temi della guerra, della morte, della lotta, concentrandosi sulla dicotomia buoni/cattivi. A Ferrara e a Modena gli attori detenuti e internati guidati da Stefano Tè si sono dedicati alla battaglia tra Angeli e Demoni, tra Cristiani e Musulmani per penetrare l’intreccio di conflitti e motivi epici che dall’immaginario del Tasso conduce a vicende contemporanee. Infine Corrado Vecchi ha affidato alle “mani parlanti” degli attori detenuti di Parma la rilettura del poema con il linguaggio e l’artigianato dei pupazzi».

Coraggio!

8-29 giugno 2015 – info: 051 0455830, 333 1739550, teatrocarcere-emiliaromagna.it