Non c’è più artista di chi non può sentire

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Applausi finali ai protagonisti del 1° Pesaro Deaf festival

Chi ha orecchie per intendere intenda: gli artisti che si esibiscono stasera non sono qui perché viene offerta una possibilità d’espressione o d’emancipazione a persone non udenti. Sarebbe una nobile causa, intendiamoci. Ma ci troveremmo fuori strada fin dall’inizio. I 16 protagonisti che a turno animano la platea gremita del Teatro Sperimentale di Pesaro sono qui stasera da ogni parte d’Italia in quanto artisti a tutto tondo. In alcuni casi degli autentici fuoriclasse, senza se e senza ma.

Fatta la dovuta precisazione eccoci in fila per entrare a teatro in una calda domenica sera di maggio. Non abbiamo prenotato i biglietti e il dubbio che potrebbero esaurirsi prima che tocchi a noi è un primo termometro del successo che avrà lo spettacolo.

Una volta all’interno, approfittiamo insieme ai tanti spettatori del generoso buffet offerto dal festival. Le luci si abbassano, è il momento di prendere posto e riempirsi gli occhi con la prima edizione del Pesaro Deaf Festival, rassegna nazionale di artisti sordi unica nel suo genere.

Apprezziamo immediatamente l’organizzazione precisa e puntuale che mette a disposizione del pubblico la traduzione simultanea in presa diretta sia per udenti che nella lingua dei segni. Il canovaccio della serata presentata da Elisabetta Ferri è fluido e coinvolgente, alternando momenti comici, ad altri drammatici e riflessivi: intensi ed angosciosi i versi declamati da Roberta Sireno, giovane poetessa modenese già pluripubblicata ed altrettanto premiata. Si esibisce nella lettura al microfono per la prima volta e strappa – come succederà in numerose occasioni stasera – applausi a scena aperta, sia in versione acustica clap clap che frullando le mani in aria come invece prescrive il linguaggio dei non udenti.

Proseguiamo in ordine sparso come agile e vario è il susseguirsi delle esibizioni: da pelle d’oca quella del danzatore performer Orlando Izzo che, privo di auricolari, si abbandona ad una coreografia di valore assoluto per intensità emotiva e raffinatezza stilistica.

Entrate ripetute e a gamba tesa sulla serata quelle del mago Andrew (al secolo Andrea Truffa, nomen omen) e del mimo Roberto Esposito che con le loro incursioni scatenano l’ilarità in sala diventando assoluti mattatori. Nulla d’imprevisto per due artisti di valore e curriculum internazionali.

L’ultima citazione la spendiamo volentieri per i ragazzi di Omero Lis Group che, coordinati da Consuelo Agnesi e accompagnanti dalla cantante Claudia Ortolani danno vita ad una versione de Il mio canto libero davvero speciale, fondendo voce e lingua dei segni in un abbraccio che unisce mondo del rumore e mondo del silenzio così ben rappresentati stasera anche tra il pubblico.

Il sipario cala e, soddisfatti come solo una bella serata a teatro può lasciare, risaliamo l’A14 lasciandoci alle spalle la primavera pesarese. L’augurio è di ritrovarla presto per la seconda edizione del Deaf Festival.

 

Domenica 24 maggio, 1° Pesaro Deaf Festival, Pesaro, Teatro Sperimentale. Rassegna organizzata da organizzata da Comune, Amat, associazione Il Campo, con il patrocinio dell’Ens