Cosa fare a Faenza quando sei morto

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Esce il nuovo romanzo di Gene Gnocchi, un monologo lunare sul nostro mondo fatto di “notizie imperdibili” che il protagonista però vorrebbe perdersi volentieri, e difatti si incammina verso il luogo dove potrà finalmente morire.

Se sei morto, o stai per diventarlo, Faenza è il buen retiro che hai sempre sognato. O almeno così pensa Piero Schivazappa, in arte Rudi Ortolani detto Rudi O’ che, in fuga dal frastuono del mondo, tenta maldestramente di scrollarselo di dosso. Con risultati tragici, in ogni senso: perché anche in mezzo alle piste ciclabili e con il mare in lontananza non c’è modo di sottrarsi al molesto cicaleccio degli indispensabili opinionisti nostrani, delle trasmissioni tv a bassissimo contenuto riflessivo, del frusto discorso politico, degli speciali su Padre Pio e soprattutto delle migliaia di notizie futili vomitate a getto continuo dai mass media.

Attraverso un flusso di coscienza tra la confessione personale e la satira spietata, Gene Gnocchi in queste pagine dipinge un personaggio memorabile: comico, cupo e surreale allo stesso tempo, che sbeffeggia la nostra ossessione per la celebrità, l’ansia di essere à la page e le nostre velleità intellettuali. L’orgia chiassosa dei discorsi pubblici vuoti e ampollosi, degli scandali mediatici e della passività con cui facciamo finta che tutto questo sia normale.

Gene Gnocchi in Cosa fare a Faenza quando sei morto (Bompiani) costruisce un libro denso, nonostante l’apparente brevità. Leggerezza e retrogusto amaro sono gli ingredienti di una poetica della comicità che attraverso il paradosso nasconde le contraddizioni della condizione umana.

9 ottobre, ore 21 – Faenza (RA), Centro D’Arte La Cartiera, via Firenze 445 – ingresso gratuito – info e prenotazioni (consigliate): 0546 681712