Il folk’n’roll dei Jarred, The Caveman

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Piccole Femmine Violente crescono, frequentano il Club del Revolver e se possono vanno in giro a 16 Cavalli di Potenza. No, non è un indovinello, è semplicemente l’impressione che hanno lasciato i ripetuti ascolti dell’esordio dei Jarred, The Caveman con I’m Good If Yer Good, dopo l’antipasto formato EP di Back Into The Sinkin’ Ship (2013) – trio italo-argentino con sede a Rimini e composto da Alejandro Baigorri (chitarra e voce), Matteo Garattoni (contrabbasso) e Luca Guidi (batteria). Mi dicono che i tre siano dei giovanissimi ventenni – pertanto non ho idea se siano o no a conoscenza del passato glorioso di gente come Gordon Gano & Violent Femmes, Jeffrey Lee Pierce & Gun Club – più facile che sappiano di David Eugene Edwards & 16 Horsepower, per un mero fattore temporale. Non importa. Importa che i tre paiono davvero dentro la propria musica, come scommetto di percepire ascoltando il loro album.

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Prodotto da Antonio Gramentieri (Sacri Cuori), I’m Good If Yer Good nei suoi undici brani è una bella sferzata di folk’n’roll, grazie anche a testi (tutti in inglese) elegiaci ma non banali, tipo come accade in Like A Broken Toy, e soprattutto alla voce marcante e piena di personalità di Baigorri, la quale davvero sembra la carta vincente di tutto il progetto dei Caveman. A dover scegliere i brani più belli, con certezza bisogna puntare la lanterna su Troubles, prologo che immediatamente stabilisce l’umore del tutto, quasi una piccola suite che cresce di pathos e strumenti con l’andare dei secondi – oppure Amelia, dove ai tre fa di contrappunto anche un giro di ottoni arrangiati dal cantautore/polistrumentista Enrico Farnedi (come capita in altri tre episodi del lavoro, fra l’altro), fresca d’impeto giovanile e proprio per questo fra il meglio del lotto – oppure, ancora, Midnight Sun, che sembra quasi presa da certe produzioni lo-fi di Paul Westerberg, e oppure l’epilogo al lavoro Which One To Lose, bel folk cosparso di desolazione e portato a termine con un banjo tagliente – anche se è tutto lo sforzo in sé che si fa apprezzare per intenti e risultati.

CICO CASARTELLI

JARRED, THE CAVEMAN – I’m Good If Yer Good (Stop Records)

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