Al MIC di Faenza si celebra il giorno della memoria con i “Giusti tra le Nazioni”

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giulio e santa antolini GIUSTI ferrara
giulio e santa antolini GIUSTI ferrara
giulio e santa antolini GIUSTI ferrara

 

Con l’attivazione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, sono sempre state ricordate direttamente più le vittime della Shoah che non le numerose persone e organizzazioni che si sono prodigate, in Europa e in Italia, per la salvezza degli ebrei.  In occasione della giornata della memoria il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza ospita, dal 27 gennaio al 28 febbraio 2016 la mostra storico documentaria “I Giusti tra le Nazioni” a cura di Franco Bonilauri e Vincenza Maugeri, voluta e organizzata dal Museo Ebraico di Bologna e dalla Comunità Ebraica di Bologna. La mostra racconta la storia di 54 non ebrei che in Emilia Romagna hanno aiutato e protetto, anche a rischio della propria vita, ebrei in pericolo.

I Giusti sono così definiti coloro che durante la Shoah salvarono uno o più ebrei dalla deportazione e dalla morte. Yad Vashem, l’Istituto per la Memoria della Shoah, istituito nel 1953 a Gerusalemme, si dedica dal 1963 alla ricognizione e al riconoscimento di questi salvatori: coloro che vengono riconosciuti “Giusti” ricevono una medaglia e un diploma d’onore e viene piantato per ciascuno un albero lungo il viale dei Giusti. Ad oggi sono più di 20.000 nel mondo i Giusti tra le Nazioni riconosciuti, di cui 400 italiani e tra questi 54 in Emilia-Romagna.

La mostra racconta in 16 pannelli  la storia di persone semplici e umili, come contadini, impiegati,  artigiani, commercianti o anche di sacerdoti, marescialli e magistrati che hanno aiutato a nascondersi o a fuggire famiglie ebree dalla violenza nazi fascista.

Tra questi diversi i romagnoli: la famiglia Bizzi di Imola che diede rifugio nella propria cantina alla famiglia Padovani di Bologna, Antonio Della Valle  e la famiglia Tambini che a Bagnacavallo fecero parte di una catena di soccorritori che salvò la vita a due famiglie ebree in fuga da Fiume, Luigi Varoli e Vittorio Zanzi, che, insieme alle proprie mogli, mobilitarono Cotignola per dare asilo a 40 ebrei, Ezio Giorgietti , albergatore di Bellaria e il maresciallo Osman Carugno che salvarono 38 profughi ebrei provenienti dalla Jugoslavia, infine Guido Morganti di Cattolica  e Gino e Pina Muratori che grazie al loro aiuto misero in salvo 10 componenti delle famiglie Finzi e Rimini in fuga da Ferrara. 

 

27 gennaio – 28 febbraio – Faenza (RA), Museo Internazionale delle Ceramiche, viale Baccarini 19 – info: 0546 697311, micfaenza.org