E’ uscito da pochi giorni ‘Teatro nelle fibre del corpo’, il primo libro di poesia di Franco Acquaviva

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Scrive il poeta Andrea Temporelli (Il cielo di Marte, Einaudi, 2005) nella prefazione al volume:

Franco Acquaviva è giunto a queste terre, immaginiamo, ripercorrendo “sentieri di capre” non troppo dissimili da quelli su cui lo stesso Dante, nel mirabile discorso di Mandel’štam, ha dovuto mettere alla prova la propria andatura, umana e prosodica. Malgrado l’improvvisa, straziante bellezza della natura che ancora straripa in questi luoghi, non c’è idillio in quelli che si rivelano essere un “cantiere perenne, ostile…”; piuttosto, c’è una pace tesa, combattuta, come di chi avesse imparato a trasformare l’esilio in patria, nella terra dei padri. Si veda nelle pagine che seguono, in tal senso, il richiamo costante agli antenati, ai morti, alla memoria delle genti di cui il paesaggio resta intriso – ma anche ai figli, naturalmente, perché il filo della civiltà non si spezzi: «Non chiamarli figli, ma incantatori; / loro hanno tessuto questa tela intorno / sta a te tenerla tesa, non disfarla, / controllare che il loro peso sia accolto / ogni giorno con levità, vegliando».

Il volume è pubblicato da Giuliano Ladolfi, editore di Borgomanero particolarmente attento alla poesia contemporanea, cui ha dedicato ben due collane. Ladolfi annovera nel proprio catalogo, tra gli altri, Franco Loi, Nicola Gardini, Rabindranath Tagore e Luca Canali.

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Franco Acquaviva, Teatro nelle fibre del corpo, 2016, 162 p., brossura, Giuliano Ladolfi Editore, collana Perle Poesia, € 12,00. Il volume è acquistabile anche on-line su IBS e Amazon

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