Fibre Parallele a Scena Contemporanea con “La Beatitudine”

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Nella scena contemporanea Italiana sono tra le giovani compagnie più apprezzate dalla critica. Hanno vinto tutti i più importanti premi Ubu, Hystrio e Duse e hanno festeggiato nel 2015 i dieci anni di attività. Tornano a Ravenna per Scena Contemporanea le Fibre Parallele con “La Beatitudine” scritto e interpretato da Licia Lanera e Riccardo Spagnulo in un’unica data in Emilia-Romagna domenica 20 marzo alle 21 al teatro Rasi.

La cifra stilistica delle Fibre Parallele mescola l’utilizzo di un linguaggio teatrale ricercato con un’efficacia popolare data dall’ironia. In questo decennio da giovane coppia di attori pugliesi il gruppo è maturato divenendo una realtà conosciuta e apprezzata in tutta Italia ricevendo apprezzamenti importanti con quello di Luca Ronconi che volle Licia Lanera come attrice in uno delle sue ultime messe in scena.

In questo spettacolo le fibre si affidano al disegno luci di uno dei più importanti lightdesiner europei Vincent Longuemare, che ha illuminato diversi spettacoli del Teatro delle Albe come I polacchi e alcune opere liriche con la regia di Cristina Mazzavillani Muti come la “Trilogia Boheme”.

La Beatitudine al centro dello spettacolo è qualcosa che non si può dire. Qualcosa che passa in fretta. Qualcosa che non sappiamo se esista davvero. Qualcosa che è così intensa da mettere in discussione la sua stessa esistenza. Qualcosa che se lo racconti, non ti crede nessuno. Qualcosa per la quale mettiamo a repentaglio tutto il resto e quando arriva, tutto il resto non ha più senso. Cerchiamo di scappare dalle nostre vite attraverso questa porta piccola piccola e alla fine… Il ritorno alla realtà ha lo stesso sapore di un deja vu.

Questa è una storia di una coppia che non riesce a generare e di una madre e un figlio indissolubilmente legati da una malattia. Questa è la storia di un mago pastore che illude gli uomini che la fantasia possa risolvere i problemi della realtà. Questa è la storia di un unico essere umano in tutte le fasi della sua esistenza, dal primo passaggio nell’età adulta alla vecchiaia. Questa è una giostra della vita, spazio unico e nero in cui i personaggi si muovono, si incontrano, si amano, si odiano e si ammazzano. Questa è una storia in bilico tra reale e irreale, tra tangibile e immaginato, tra materia e pensiero.
20 marzo, Ravenna, Teatro Rasi, via di Roma 39, ore 21, info: 0544 36239