La memoria, finalmente.

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Grochowiak, Untitled (Ola), 2008Fino al prossimo 5 giugno alla Palazzina dei Giardini della Galleria Civica di Modena una mostra ci racconta trent’anni di arte in Polonia, un Paese che dalla caduta del muro di Berlino ad oggi sta vivendo un grande momento di rilancio artistico e culturale. Quindici autori selezionati dalla curatrice Marinella Paderni tra tre diverse generazioni di artisti, nati tra la fine degli anni Cinquanta e la prima metà degli anni Ottanta, messi a confronto con la tematica della memoria come suggerisce il titolo della mostra, che riprende i versi di una delle più toccanti poesie di Wisława Szymborska, premio nobel per la letteratura nel 1996. Proprio il ricordo degli avvenimenti più recenti, forzatamente rimossi dalle autorità governative, è alla base del revisionismo storico che tutti i Paesi dell’ex blocco sovietico oggi affrontano nel loro cammino verso la democrazia. La Polonia, in particolare, fa i conti con un’intera etnia, quella ebraica ovvero circa tre milioni e cinquecentomila persone, “scomparsa” dalla memoria collettiva dopo lo sterminio e la diaspora della Seconda Guerra mondiale. Nella nuova scena artistica contemporanea polacca, i movimenti della Critical Art e dei New Documentalists hanno così avviato una riflessione critica sul passato della nazione e sul suo presente, proponendo un’analisi capace di contribuire attivamente al processo di costruzione della nuova identità del popolo polacco. Tra gli artisti in mostra, oltre i grandi maestri come Paweł Althamer (1965) e Mirosław Bałka (1958), grande risalto è dato alle giovani generazioni, tra cui si segnalano le opere video di Anna Molska (1983) e Agnieszka Polska (1985), le installazioni fotografiche di Nicolas Grospierre (1975) e Michał Grochowiak così come le strutture mobili di Iza Tarasewicz (1981) e le sculture di Ewa Axelrad (1984).

LEONARDO REGANO

Fino al 5 giugno

Modena, Palazzina dei Giardini, corso Casalgrande

orari: mer -ven 10.30-13.00 e 16.00-19.30; sab, dom e festivi 10.30-19.30. Lun e mar chiuso.