Che vino sono gli Elio e le Storie Tese?

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Elio e le Storie Tese gruppo magliette  1738 copia

Avvertenza: gli Elio suonano live in due maniere, molto bene se il concerto è a pagamento ed ugualmente molto bene se il concerto è gratuito. Nel secondo caso però te la fanno pagare nel senso Elio ti fa una ramanzina che te la ricordi. La differenza sta lì, in una sua vecchia gag che funziona sempre. In Piazza a Faenza il 29 Giugno molto probabilmente il leader di questa orchestra spettacolo farà pesare il fatto che il pubblico non è pagante “Questa sera suoneremo peggio perché è gratis”. Infatti la serata, concerto di anteprima della XVI° edizione di Emilia Romagna Festival, è sostenuta da Caviro in occasione dei 50 anni dalla fondazione della Cooperativa Agricola. Ma che vino sono gli Elio e le Storie Tese, per essere stati scelti da questa storica cantina per festeggiare i propri cinquant’anni? Senz’altro, un vino che fa allegria, che va giù che è un piacere. Sempre frizzante, con retrogusti d’alta classe ma allo stesso tempo popolare, che migliora invecchiando. “Piccolo Energumeni in vacanza” è la versione estiva del loro tour più importante, che raccoglie 35 anni di carriera, concerto che mescolerà pop, dance, rock, successoni e brani dall’ultimo cd “Figatta del blanc” con incursioni improbabili dell’ ”Artista a parte” arch. Mangoni. Non c’è mai nulla di banale negli spettacoli di questo gruppo milanese. Chi vuole li critichi pure sostenendo che “…da quando sono diventati popolari hanno perso la loro spinta irriverente”, ma anche se reduci da un Sanremo così così, questi musicisti cercano di divertirsi come quando avevano vent’anni. Con leggerezza, mascherandosi da Kiss se ne hanno voglia, senza prendersi troppo sul serio, pur rimanendo rigorosi e imprevedibili. Cosa non facile per un gruppo che deve essere sempre all’altezza di se stesso, che non ha concorrenti, perché quello che fanno loro non lo fa nessun altro. Non ci sono epigoni. A pensarci gli Eelst che hanno scritto brani su tutti gli argomenti possibili, dalla moda del tatuaggio a quella recente delle terme, dalla festa delle medie al bullismo, dal concerto del primo maggio al primo giorno di scuola, non hanno mai fatto un pezzo sul vino. Sulle sbronze inconsapevoli però sì (Alcool Snaturato). Il 29 giugno venite a brindare in piazza a Faenza. Perché? Perché c’è un batterista da paura. Perché Faso è figo. E lo dico da etero, “sto diventando forse ricchione?” Perché Paola Folli è scema come loro, perfetta. Perché hanno un loro tipico groove fatto di basso e batteria che si dribblano, tastiere fumanti, assoli cesarei e flauto rock che può piacere a prescindere dei testi bislacchi. Venite, perché la Piazza di Faenza è molto bella e da un po’ che non ospitava un nome così popolare. Perché sono divertenti. Non è un obbligo che piacciano le cose divertenti, uno si può anche ammazzare di tristezza. E se vuoi la tristezza, loro hanno fatto anche un pezzo sulla tristezza. Ma a me “fanno ridere quando sono triste, che mi fanno ridere quando sono felice, che mi fanno ridere quando sono medio; in pratica mi fanno ridere sempre”. Evviva la visione la visione degli Elii da vicino.