Museomix: una comunità interattiva e internazionale per sostenere i musei nel mondo

0
1001

museomixitalia_bolognaLa prima makeathon creativa, Museomix, arriva, dall’11 al 13 novembre, in quattro musei italiani: al Museo Tolomeo di Bologna, al Museo Carlo Zauli di Faenza, al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, al CAOS – Centro Arti Opificio Siri – di Terni e, contemporaneamente, in altri 13 luoghi nel mondo.

Museomix è un evento culturale collaborativo e una comunità internazionale, prenderà vita infatti nello stesso weekend in diversi musei dal Québec alla Francia, passando per Svizzera, Belgio e Italia e prevede 3 giorni di lavoro intellettuale e manuale, sempre di squadra, per sviluppare proposte innovative e creare prototipi, da far testare al pubblico.

Tecnologia, partecipazione e creatività: tra gli ingredienti di Museomix una community disposta a supportare il museo nell’organizzazione è quello principale. “People make museums” è il motto di Museomix e la community Italiana, fondata da BAM! Strategie Culturali e IBC Emilia-Romagna con il supporto di NEMO Network of European Museums Organization, sta lavorando da oltre un anno per sperimentare un nuovo modo di vivere il museo.

Comunicatori, designer, maker, programmatori informatici, esperti delle collezioni e mediatori culturali, lavoreranno insieme nel museo con l’obiettivo di trasformarlo in un’officina in cui si progettano e realizzano strumenti innovativi di mediazione, utili a migliorare la fruizione e coinvolgere nuovi pubblici.

«Ci stiamo preparando ad accogliere 78 museomixer, provenienti da tutta Italia e dall’estero – afferma Davide Baruzzi, presidente di BAM! Strategie Culturali, co-fondatore e animatore della Community Italiana di Museomix –  che si uniranno alle community sorte attorno ai 4 musei: una cinquantina di persone attive per ogni Museomix. Da quando abbiamo fondato Museomix Italia nel 2015, il progetto ha raccolto molto interesse, siamo pronti al debutto, pensando già alla seconda edizione».

Alessandro Zucchini, direttore dell’Istituto Beni Culturale Regione Emilia Romagna, aggiunge: «Museomix offre un’occasione importante al museo per aprirsi a nuovi pubblici e a nuove sperimentazioni, grazie alle tecnologie digitali. Tre dei quattro musei che, per la prima volta, sperimenteranno questa formula in Italia, lo sottolineiamo, sono in Emilia-Romagna. Alla base di questa esperienza c’è una conferenza organizzata dall’IBC nel 2015, come evento legato a Creative Museum, progetto europeo di cui siamo partner.»

Museomix si articolerà quindi in tre diversi giorni: il primo giorno, dopo un’approfondita visita al museo e la spiegazione dei terreni di gioco (filoni tematici individuati dagli organizzatori dopo un attento esame delle collezioni e del contesto) i cosidetti ‘museomixer’, si raduneranno in équipe, ognuna  formata da sei persone con sei diverse professionalità. Il primo giorno sarà dedicato allo sviluppo del concept, con l’obiettivo di avere un progetto da sviluppare concretamente. Conclusa la fase di design, nel secondo e nella prima metà del terzo giorno le équipe saranno interamente concentrate nella produzione del prototipo: tra chi materialmente costruirà l’oggetto progettato e chi dovrà elaborarne il racconto e il brand o svilupparne la parte elettronica/software.

Tra gli obiettivi, il più concreto ed evidente è quello di dotare il museo di nuovi strumenti tecnologici o percorsi di visita creativi e animati che ne possano migliorare la fruibilità (nelle edizioni passate si sono sviluppati prototipi che sfruttavano, tra le altre cose, realtà aumentata, ologrammi, riproduzioni audio-video, piattaforme Arduino, beacon…). Scopo dei tre giorni è rendere sempre più interattivo l’approccio con le collezioni. Un museo che decide di farsi “remixare”, però, mira anche a un risultato a più lungo termine: sperimentare un nuovo modo di vivere spazi e collezioni, aprirsi al confronto con nuovi professionisti.

Durante Museomix, gli spazi delle collezioni resteranno normalmente aperti al pubblico, che potrà così partecipare a questa nuova esperienza. L’ultimo giorno (domenica 13 dalle 16.00) i musei apriranno le porte gratuitamente ai visitatori, chiamati a sperimentare i prototipi creati durante la maratona.

Ogni giorno dalle ore 18 saranno disponibili sui canali YouTube “Museomix Italia” e “Mixroom museomix” brevi video da tutti i musei partecipanti a livello internazionale, che raccontano la giornata appena trascorsa. Inoltre, seguendo su Facebook, Twitter e Instagram gli hashtag #museomix, #museomixIT16, #museomixBO, #museomixMCZ, #museomixFE, #museomixCAOS, sarà possibile essere sempre aggiornati sui remix in corso.

Tra i risultati inattesi il numero di adesioni pervenuteci:  centoquarantaquattro candidature da tutto il mondo, tra le quali sono state selezionate trentacinque persone collocate tra squadre e staff, con le più varie competenze e provenienze, compresa la giovane curatrice del Museo di Storia di Jakarta.

Quello che Museomix porterà in dote è un processo già in atto, cioè l’ampliamento di relazioni e reti, affinché il Museo possa vivere anche fuori dalle proprie mura.

Per il programma completo museomix.it

 

Dall’11 al 13 novembre, Museo Tolomeo di Bologna, Museo Carlo Zauli di Faenza, Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, CAOS – Centro Arti Opificio Siri – di Terni, Info: museomix.it

SILVIA MERGIOTTI