Weekend all’Area Sismica di Forlì: Elio Martusciello, Michele Rabbia, Daniele Roccato, Sabina Meyer e i giapponesi Goat

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Elio Martusciello
Elio Martusciello

Doppio concerto per un interessante fine settimana di musica di ricerca all’Area Sismica di Forlì. Il 19 novembre, alle 22, sono in concerto Elio Martusciello, Michele Rabbia, Daniele Roccato e Sabina Meyer, dopo tre giorni di residenza dove i quattro mostri sacri provenienti da ambiti musicali diversi tra loro hanno fuso le loro personalità. Un incontro tra l’elettroacustica, la contemporanea, il jazz e l’improvvisazione che solo a certe quote si può incanalare in un flusso unico che abbatte le loro, spesso solo formali, distanze.

L’estetica musicale di Elio Martusciello deriva essenzialmente dall’arte acusmatica, ma oltre alla composizione musicale egli compone per strumenti e live electronics, opera nell’ambito dell’installazione d’arte, dei multimedia, delle arti visive e dell’improvvisazione elettroacustica.

Daniele Roccato è un superlativo contrabbassista solista e compositore, amico e sodale di Stefano Scodanibbio, con cui ha fondato l’ottetto di contrabbassi Ludus Gravis, anima musicale del coreografo Virgilio Sieni, è stato definito da Sofia Gubaidulina “un genio… la sua interpretazione mi ha totalmente sconvolta, non ho mai sentito un contrabbasso suonare in questo modo”.

Michele Rabbia è un funambolo della batteria e di tutto ciò che si può percuotere, autore di memorabili performances in solo, grazie al suo interesse per la musica improvvisata ha collaborato in studio e dal vivo con i più disparati musicisti in ogni angolo del mondo. In Italia ha suonato e suona con tutti i big, da Schiaffini a Salis, da Fresu a Battaglia, così come all’estero con lo stesso Pifarély, Marc Ducret, Roscoe Mitchell.

Sabina Meyer è un cantante che ha fatto della trasversalità il suo stile. Si muove tra musica contemporanea, barocca, musica d’improvvisazione ed è attiva sul fronte della poesia sonora e compone canzoni su testi poetici di autrici contemporanee.

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E poi domenica 20 novembre, alle 18, il concerto imperdibile dei giapponesi Goat, formazione di giovani e talentuosi musicisti provenienti da Osaka. Il loro sound deriva da un approccio micrometrico, uno sfasamento temporale che provoca una sorta di trance ritmica. Potrebbero ricordare alcune illuminate composizioni del minimalismo statunitense, ma la loro diversità consiste nella ricerca della perfetta fusione tra suoni smorzati e noise, spalmati sopra un tappeto melodico, percepito al contempo come urbano e tribale. Da non perdere.

 

 

19-20 novembre, Forlì, Area Sismica, Ravaldino in Monte, via le Selve 23, info: 39 346 4104884, ww.areasismica.it