Gran finale a Natura Dèi Teatri – XXI edizione

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Autodafé - foto di Fiorella Iacono

Macbeth, Lenz Fondazione - © Francesco Pititto
Macbeth, Lenz Fondazione – © Francesco Pititto

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Ultimi giorni densi e ricchissimi di stimoli e proposte, a coronamento di un 2016 decisamente eccezionale, per Natura Dèi Teatri, lo storico Festival Internazionale di Performing Arts voluto e diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Fondazione.

Dopo il successo di pubblico e critica in occasione del debutto avvenuto nel giugno scorso, la programmazione autunnale di Natura Dèi Teatri accoglie la ripresa di Macbeth, creazione di Lenz Fondazione realizzata in collaborazione con Ausl – Rems che vede protagonisti in video, insieme a Sandra Soncini, alcuni attori ospiti degli ex Ospedali Psichiatrici Giudiziari, istituzioni totali da poco più di un anno trasformate in Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza Sanitaria (REMS). «È a questi ospiti sensibili che il progetto sul Macbeth si è rivolto per la sua nuova creazione imagoturgica e performativa» spiega Francesco Pititto (testo e imagoturgia) «I loro volti sono diventati il transfert visivo (sociale, emozionale) per gli spettatori del Macbeth e la questione della follia e delle visioni di Lady Macbeth e del suo consorte diventano materia vivente, atto violento rimembrato e rielaborato, allucinazione rimessa a fuoco in un contesto drammaturgico e di rappresentazione dell’opera reinterpretata dalle sonorità del musicista Andrea Azzali. Così l’impianto tragico shakespeariano può essere profondamente ridefinito da una scrittura performativa, visuale e scenografica che traduca al presente la necessità della sua rappresentazione». Aggiunge Maria Federica Maestri (installazione, elementi plastici e regia): «L’opera è il risultato di un intreccio profondo tra il nucleo originario del testo e il suo svelamento attraverso la parola e il gesto dell’attore, in un processo di lavoro che tende a costruire un ponte tra le visioni immaginifiche dell’irrazionale, potentissimo nei soggetti sensibili, e le azioni reali dell’esperienza teatrale. Le limitazioni determinate dalle restrizioni della libertà personale poste dal sistema giudiziario (la concessione dei permessi è di pertinenza dei giudici) rendono de facto ‘debole’ la presenza dell’attore inteso come presenza scenica convenzionale; ma è proprio questa condizione di realtà presagita, narrata, immaginata il meccanismo teatrale che impianta il nostro Macbeth. Nessuna volontà artistica può essere condizionata, nessuna scelta può essere depotenziata dalla ‘crisi’, ma al contrario l’enorme densità dell’atto irrimediabile del crimen sine voluntate – offre una visione contemporanea della tragedia shakespeariana». Macbeth sarà presentato a Lenz Teatro, in occasione dei quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare, giovedì 8 dicembre, venerdì 9 dicembre e sabato 10 dicembre, sempre alle ore 21.

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Autodafé - foto di Fiorella Iacono
Autodafé – foto di Fiorella Iacono

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Negli stessi spazi e giorni dalle ore 18 sarà possibile visitare la mostra fotografica Autodafé di Fiorella Iacono: l’artista visiva torna al Festival con un’esposizione esito dell’omonimo allestimento di Lenz Fondazione realizzato su commissione del prestigioso Festival Verdi di Parma nell’ottobre 2016: «Nello spazio dell’ex Carcere napoleonico di San Francesco, a Parma, ho realizzato una sequenza di immagini fotografiche per documentare l’atto creativo delle scene attoriali in questi luoghi riportati, per l’occasione, di nuovo in vita. Lo shooting ha avuto luogo durante il backstage, le prove e le rappresentazioni di Autodafé: riprese a scena vuota, con la visione predominante di spazi carichi di tensione e dolore, ma anche sguardi sul movimento, la gestualità, la potenza narrativa dei protagonisti». Nella serata di sabato 10 alle ore 20 sempre a Lenz Teatro sarà proiettata l’opera in video Autodafé curata dal videomaker Stefano Cacciani.

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Tim Spooner - foto di Claire Haigh
Tim Spooner – foto di Claire Haigh

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A proposito di intrecci fra arti visive e performative, infine, l’affermato artista inglese Tim Spooner, in residenza internazionale a Lenz Teatro per il triennio 2014-2016, proporrà in prima assoluta Blind Spot, performance creata su commissione del Festival ispirata al Macbeth shakespeariano che ibriderà istallazione, pittura, scultura e azione live per realizzare un ambiente ricco di dettagli suggestivi e alieni: «Il mio obiettivo è quello di permettere a oggetti e materiali di rivelare inaspettate proprietà, al fine di aprire prospettive al di là della percezione quotidiana, umana». Tim Spooner agisce nei campi della performance, del collage, della pittura e della scultura. Utilizza materiali e oggetti «che rivelano inaspettate proprietà, al fine di aprire prospettive al di là della percezione quotidiana, umana». Fondamentalmente interessato all’imprevedibilità, la sua opera è «un esercizio di bilanciamento tra controllo e mancanza di esso», nella manipolazione dei materiali con cui lavora. Tra gli spettacoli più recenti si ricordano The assembly of animals, scultura performante per bambini e adulti presentata in Europa e in Asia, The telescope (Whitsable Biennale, Manchester Science Museum, Terni Festival, Natura dèi Teatri#19, MIMA Mirepoix), Subliming Furiously (Chinehale Dance London, TJP Strasbourg), The most extreme form of knowledge (b-side Festival 2014) Unfished Interior (Natura dèi Teatri#20) e The shambles (b-side Festival 2016). Blind Spot sarà in scena nelle sale del Museo Amedeo Bocchi / Fondazione Monte Parma giovedì 8 dicembre alle ore 18, venerdì 9 dicembre alle ore 19 e sabato 10 dicembre alle ore 18.

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8-10 dicembre – Parma, Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Museo Amedeo Bocchi / Fondazione Monte Parma, Strada Cairoli 12 – info e prenotazioni: 0521 270141, 335 6096220, lenzfondazione.it

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