Onicophagie

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Dopo i tributi dedicati ad Aldo Mondino, Piero Manai e Maurizio Osti, anche quest’anno il LabOratorio degli Angeli, storico atelier di restauro bolognese, celebra un grande protagonista dell’arte contemporanea: Luca Caccioni. Nella suggestiva cornice dell’ex Chiesa di Santa Maria degli Angeli, il pittore bolognese presenta una selezione di opere su carta di grande e medio formato tratta dalla serie Onicophagie. La collaborazione tra il LabOratorio degli Angeli e Luca Caccioni è consolidata nel tempo, rendendo l’atelier bolognese da più di dieci anni l’interlocutore principale per lo studio di sistemi di montaggio e conservazione delle sue opere in carta di grande formato, nel rispetto delle caratteristiche materiche dei supporti cartacei adottati dall’artista. Le «Onicophagie» sono lavori che nascono dall’ossessione di Luca Caccioni per l’azione del ritaglio, un’azione quasi compulsiva – proprio come l’atto di mangiarsi le unghie, da cui il nome – che porta l’artista a tagliare vecchi fondali di scenografie teatrali, a rimontarne e comporne insieme i ritagli, creando silhouette originali cariche di fascino, che richiamano alla mente ricordi di forme già vissute, tra visioni anatomiche e iconografie architettoniche. Messo qui da parte l’intervento pittorico, Caccioni rende queste carte libere di agire nello spazio. Le Onicophagie – esposte al museo di Saint Étienne d’art moderne Métropole (2012), al Museo d’arte contemporanea di Lissone (2014) e nell’ultima Biennale del Disegno di Rimini (2016) – opere di grande formato e prive di interventi pittorici, nascono da forme che l’artista ricompone in raffinati quanto precari assemblaggi, superando la bidimensionalità del supporto e infondendo loro una nuova autonomia, che Caccioni intende come scultorea. L’evento, realizzato in collaborazione con l’Enoteca Alla porta di Via Castiglione, è visitabile fino al prossimo venerdì 3 febbraio. Da non perdere!

 

Fino al 3 febbraio

Bologna, LabOratorio degli Angeli, via degli Angeli 32, dalle 9 – 17