The Chinese Acrobatic Circus of Henan: così lontano, così vicino

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The Chinese Acrobatic Circus of Henan

 

The Chinese Acrobatic Circus of Henan

«La giovane compagnia del Chinese Acrobatic Circus di Henan ha sede a Zhengzhou presso l’Henan Performing Arts, Ltd., fondato nel 1937, una delle maggiori istituzioni professionali da cui escono i migliori acrobati, giocolieri, funamboli contorsionisti e ginnasti della grande tradizione circense cinese, e di cui i giovani membri della Compagnia fanno parte. Con quasi 100 milioni di abitanti, Henan è la provincia più popolata della Cina ed è considerata tradizionalmente la “culla della civiltà cinese”. L’arte e la disciplina acrobatica in Cina hanno una storia millenaria ed i giovani acrobati di questa Compagnia sono allo stesso tempo eccezionali jugglers, contorsionisti ed esperti nelle acrobazie più complesse, che sono una delle arti storiche degli spettacoli tradizionali cinesi. Questo nuovo spettacolo non solo mantiene le caratteristiche tradizionali dell’acrobazia cinese, che esprime numeri mozzafiato, ma combina e mescola anche elementi che rimandano perfettamente all’opera tradizionale cinese, alla pittura a inchiostro e al kung fu, con l’obiettivo di diffondere l’autentico spirito della cultura cinese stessa, così come in Cina viene conosciuta e apprezzata. Tra gli altri, il programma crea una nuova versione del “Diabolo” che ricollega con tatto tutti gli elementi dell’opera di Pechino. I numeri con i cerchi, i cappelli di paglia e gli equilibrismi rifletteranno diversi punti di vista della storica ed antica estetica dell’arte cinese con uno spirito più moderno»: la scheda di presentazione dello spettacolo di The Chinese Acrobatic Circus of Henan sintetizza con chiarezza la principale caratteristica di questa colorata proposizione performativa: l’intreccio fra antico e moderno, fra tradizione orientale e gusto occidentale.

Viene da pensare a Goethe: «L’Oriente e l’Occidente non sono più da separare. Prendo come regola di stare in sapiente equilibrio fra i due mondi, e perciò la scelta sia sempre il moto fra Est e Ovest».

A ben vedere -e lo spettacolo presentato a Forlì ne è un chiaro esempio- il moto fra Est e Ovest è il teatro del Novecento (e oltre).

È infatti impossibile capire l’importanza delle rivoluzioni sceniche del Novecento senza considerare i rapporti che si sviluppano, a partire almeno dalla seconda metà del XIX secolo, tra teatro occidentale e teatri orientali: sempre oscillanti fra mito e realtà, leggenda e dato storico, pregiudizio e conoscenza diretta, desiderio di alterità e paura del diverso.

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The Chinese Acrobatic Circus of Henan

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Questa oscillazione non scompare mai interamente e tuttavia, nel corso del tempo, assistiamo a un progressivo fuoriuscire dei rapporti fra teatro occidentale e teatri orientali dalla dimensione del mito e del pregiudizio (insomma, dell’esotismo) e al farsi strada di una più adeguata conoscenza storica e pratica, con l’esito finale (non del tutto imprevedibile ma pur sempre sorprendente, visto che si era partiti dal riconoscimento di una alterità assoluta, affascinante e spaventevole insieme) della scoperta di una problematica teatrale unitaria, addirittura di un’identità teatrale condivisa, o condivisibile.

In entrambi i casi, si potrebbe dire in estrema sintesi, si tratta di un artista definibile con il modello greco di depositario di techné: un saper fare che distingue l’artista dal non artista.

Per incontrare questi mondi performativi altri, così come in passato, l’Oriente viene a noi e si mostra: basti pensare all’illustre precedente della scoperta fatale del teatro-danza balinese da parte di Antonin Artaud nel padiglione olandese dell’Esposizione Coloniale di Parigi nell’estate del 1931, o, a proposito di Cina, all’incontro fra Bertolt Brecht e il noto attore dell’Opera di Pechino Mei Lanfang avvenuto a Mosca nel marzo del 1935.

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Mei Lanfang

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Il principale motivo di interesse di queste occasioni pare essere quello di incarnare l’abbandono di una superficiale idea (ideologia) di arte come (facile) espressione di sé a favore di un’idea di arte come rigorosa pratica di apprendimento di codici e forme date: come in ogni seria scuola di balletto classico-accademico di tradizione occidentale, i giovani artisti di The Chinese Acrobatic Circus of Henan paiono impegnati ad eseguire partiture che, salvificamente, li trascendono. E non, illusoriamente e superficialmente, che li aiutano a esprimersi.

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MICHELE PASCARELLA

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The Chinese Acrobatic Circus of Henan – Visto al teatro Diego Fabbri di Forlì il 6 gennaio 2017 – info: teatrodiegofabbri.it

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