I Moscow Soloists con Yuri Bashmet e Martina Fabbri a Imola

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Guidati da un gigante come Yuri Bashmet – secondo il New York Times senza dubbio “uno dei massimi musicisti viventi” – mercoledì 8 marzo alle ore 21 approdano all’Ebe Stignani i Moscow Soloists, vecchi amici dell’Emilia Romagna Festival. Nel corso della serata, grazie al sostegno della cooperativa agricola imolese CLAI, in programma anche la prima esecuzione assoluta di una composizione inedita di un altro compagno di lungo corso e sincero estimatore del festival Michael Nyman, compositore celebre in tutto il mondo per le colonne sonore di decine e decine di film per registi del calibro di Peter Greenaway o Jane Campion. La prima assoluta del suo brano sarà eseguita da Martina Fabbri, flautista quattordicenne già vincitrice di numerosi concorsi, con alle spalle collaborazioni con artisti di fama internazionale.

Gran maestro della serata è Yuri Bashmet, violista dal talento superlativo, accompagnato dall’orchestra composta da circa 30 elementi da lui stesso fondata nel 1984, “I solisti di Mosca”. Un nome non casuale: tutti gli straordinari musicisti che ne fanno parte infatti, sono solisti laureati in concorsi internazionali. “Monadi” che però la grandezza di Bashmet è riuscita a fondere in un amalgama talmente perfetto da ispirare molti compositori russi contemporanei, da Golovin ad Aleksandr Ciaikovskij, da Jermolajev a Shnitke e Barkauskas, a scrivere appositamente per questa eccezionale ensemble una gran quantità di composizioni per viola ed orchestra regolarmente eseguite in prima assoluta.

Da sempre Emilia Romagna Festival oltre che lavorare per avvicinare il pubblico dei più giovani alla musica classica, cerca di coinvolgere e creare opportunità anche per gli artisti agli albori della loro carriera che hanno dimostrato grandi doti e passione. È il caso di  Martina Fabbri, talentuosa flautista, che a soli quattordici anni è già vincitrice di prestigiosi concorsi come il Concorso Internazionale per giovani musicisti “Luigi Zanuccoli” o il Concorso Nazionale di flauto “Emanuele Krakamp”. Nel marzo 2016 Martina ha inoltre collaborato con la famosa Alisa Sadikova, arpista di fama internazionale, con la quale ha suonato durante il concerto al Teatro Rossini di Pesaro diretto da Federico Mondelci, docente, camerista, solista e direttore d’orchestra, da trent’anni uno dei maggiori e più apprezzati interpreti del panorama musicale internazionale.

Oltre al già segnalato inedito di Nyman, nel corso della serata Bashmet e i suoi solisti eseguiranno “La morte e la fanciulla”, uno dei più belli, e famosi, Lieder composti  da Franz Schubert (nel 1817, su testo di Matthias Claudius)  tanto da indurre Gustav Mahler a riscriverne una versione per orchestra d’archi che, lasciandone intatta la felicità melodica e l’aura venata di romantica malinconia, la investì di nuovo spessore drammatico. In programma anche “l’Adagio in si minore op. 115 per viola e archi” di Johannes Brahms,  anche questo venato da un senso di struggente malinconia e di intima delicatezza spirituale, così caratteristiche dello stile di Brahms, e la “Serenata per archi” di Pëtr Il’ič Čajkovskij, omaggio del grande compositore russo a un classicismo filtrato dalla figura idealizzata di Mozart.

Spazio infine anche per un grande compositore e maestro di cappella del Settecento, le cui opere hanno notevolmente influenzato Mozart: Jiří Antonín Benda, di cui  Bashmet e i suoi solisti eseguiranno “Grave per viola e archi”.

Mercoledì 8 marzo, Teatro Ebe Stignani, via Verdi 1, Imola, 21.00, info: www.emiliaromagnafestival.it