Al via Ipercorpo – Patrimonio a Forlì: l’arte come un mezzo possibile per interrogarsi

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Ph Gianluca “Naphtalina” Camporesi

È stata presentata oggi in conferenza stampa a Bologna la XIV edizione di Ipercorpo – Patrimonio, Festival Internazionale delle arti dal vivo, che si tiene a Forlì dall’8 al 28 maggio. Il disegno politico che ne è alla base, immaginato da Città di Ebla/Claudio Angelini, e supportato dai curatori delle sezioni specifiche (per la sezione teatrale ad affiancare Angelini ci sono Mara Serina e Valentina Bravetti, la musica è curata da Elisa Gandini e Davide Fabbri e l’arte da Davide Ferri e Cecilia Canziani) vede nell’arte ancora un mezzo possibile per interrogarsi, oggi, sull’idea di Patrimonio, frutto delle reciproche sollecitazioni e della collaborazione con ATRIUM-Rotta culturale europea.

Dall’8 al 14 maggio le case popolari dell’ACER presenti attorno all’Ex deposito ATR, “diventano il palcoscenico ideale per mettere in scena la vita delle persone o di una comunità di persone”, dichiara Angelini, “gli abitanti del quartiere, visti nell’intimità della propria abitazione. Il progetto, a cura di Francesco Tortori di Spazi Indecisi, declina l’accezione di Patrimonio anche per interrogarsi (e interrogare) su cosa rimane, oggi, nonostante tutto e su cosa possa essere patrimonializzabile e perché. Per fare questo, per prima cosa, cerca di costruire una comunità piuttosto che cercare strategie di marketing per ingaggiarla”. Ecco che Muta Imago, MK, Veronica Cruciani andranno a lavorare con gli abitanti del quartiere cercando delle possibili risposte a queste sollecitazioni e tra le 15:00 e le 20:00 alcune case si apriranno per accogliere una persona alla volta che, per la durata di 15 minuti, potrà “abitare” quella casa.

Ci si avvicina all’inizio vero e proprio del Festival, domenica 21 maggio (ore 12) al Diagonal Club con il concerto Ortica_Una domenica radicale che vede unirsi i Carnero, vecchie e nuove glorie della scena punk/hard-core forlivese a Cuorinterra, che amano definirsi “custodi di api”, contadini fuori moda difensori delle biodiversità. Da questo incontro, nasce la particolarità e l’originalità del concerto.

Si apre a festa (a partire dalle ore 18) l’EX deposito ATR, giovedì 25 maggio, con una fitta programmazione: dalle 19:30 alle 23:30 l’installazione sonora di Gandini/Fabbri/Neri dal titolo (RI)SUONO_Nel nome di un padre (in replica anche nei giorni successivi) e a seguire (ore 20:30, in replica anche il giorno successivo) ZimmerFrei sbarca a Forlì con Family Affair con seconda tappa italiana di un progetto di teatro documentario e partecipativo che dura da più di due anni e che ha coinvolto 9 città d’Europa. Una serie europea che ritrae la famiglia contemporanea, adottando ogni volta un punto di vista diverso. Per l’episodio forlivese, il collettivo ZimmerFrei è alla ricerca di storie di traslochi, trasferimenti, cambi di rotta, peregrinazioni, partenze e ritorni, viaggi, intermittenze e fughe. Prosegue la serata l’artista eritrea Muna Mussie (ore 22) che, con l’opera Milite Ignoto.

Venerdì 26 maggio Città di Ebla presenterà (alle ore 22) Corpo centrale, osservazione e racconto di uno spazio di Forlì, il Viale della Libertà, progettato alla fine degli anni ’20 come luogo monumentale, che oggi è snodo di pendolari, viaggiatori, studenti, sportivi, treni, bus, auto, biciclette, luogo di formazione, di incontro, di connessione al mondo del lavoro. Città di Ebla lo ri-guarda con un vasto progetto in cui fotografia, video, danza, registrazioni audio, sviluppano la linea di ricerca iniziata con The Dead (replica anche sabato 27 maggio).

Silvia Gribaudi e la compagnia catalana Societat Doctor Alonso sono i protagonisti della serata di sabato 27 maggio. Alle ore 20 R.OSA rappresenta la possibilità, dettata dallo sguardo ironico della Gribaudi, per una performer, Claudia Marsicano di instaurare una relazione diretta con gli spettatori. Tramite l’incedere di 10 esercizi di virtuosismo, si andrà ad approfondire l’indagine di Gribaudi sul corpo e sul suo ruolo sociale grazie a uno spassoso one woman show che spazia dall’immaginario di Botero a quello di Jane Fonda.

Alle 22 Anarchy di Societat Doctor Alonso ci farà vibrare i polsi con “un esperimento tra caos e ordine” per capire il rapporto tra il potere, la libertà dei singoli e la responsabilità individuale.

La serata di domenica 28 si apre con il Coro Alpino Monte Orsaro (ore 19) e alle ore 21 prosegue con Xebeche di gruppo nanou, molto più che una compagnia ospite. La presenza di nanou rappresenta la possibilità di una collaborazione di lungo tempo che nella continuità ha trovato un dialogo possibile con il Festival. Qui il titolo dello spettacolo arriva da una battuta del film Dead Man di Jim Jarmusch: “Il mio nome è Xebeche “colui che parla ad alta voce senza dire nulla”. Preferisco essere chiamato Nessuno.”. E il rapporto tra l’identità, la sua dissolvenza, le forme molteplici della figura umana e il rigore della geometria degli spazi in cui può agire, si giocano sulla scena con razionale strategia creativa attraverso i corpi, le ripetizioni e le continue trasformazioni.

Dall’8 al 28 maggio, Forlì, info: www.ipercorpo.it

SILVIA MERGIOTTI