Dell’ulivo non si butta via niente

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Tra le meraviglie della flora mediterranea, l’olivo (Olea Europaea, Oleacee) merita senz’altro un posto d’onore: l’olio, vero “oro verde” della nostra cucina, è solo il dono più lampante che quest’albero ci offre. Capace di crescere spontaneamente in terreni aridi e rocciosi, e coltivato fin dall’antichità, oggi è sempre più presente anche nei giardini di città per il suo valore ornamentale. Vale la pena di ricordare le innumerevoli virtù di questa pianta, e riscoprire in quanti modi può esserci utile.
Il legno di olivo, duro e pregiato, viene lavorato da prima che l’uomo imparasse la metallurgia, e ci ha permesso di soddisfare un’infinità di bisogni. Le antiche mitologie sono piene di riferimenti in questo senso: basti pensare a Odisseo, che aveva costruito il suo talamo nuziale proprio sul ceppo di un ulivo secolare, e con un palo di ulivo arroventato aveva accecato il Ciclope.
Gli artigiani di oggi, dai tronchi e dai grossi rami ottengono taglieri, piatti e altri utensili da cucina, ma anche strumenti musicali come ciaramelle e zampogne; i grandi tronchi contorti sono un materiale ricercato dagli scultori, mentre coi rami giovani si intrecciano cesti… Tuttavia, anche se non siamo così abili possiamo impiegare in vari modi le fascine di potatura, che spesso consideriamo di scarso valore. La fascina (secca) di olivo è il combustibile ideale per innalzare la temperatura del forno a legna, per cuocere la pizza, o per accendere la stufa, ma non solo! Nell’orto, si usano file di fascine per far arrampicare i piselli, o come fondo nella costruzione delle aiuole a cumulo, o come base per il compost; con singoli bastoncini, più o meno lunghi, si fanno picchetti, tutori e foraterra. Uno dei vantaggi specifici del legno di ulivo è la sua durata nel tempo, anche se esposto alle intemperie o interrato.
Un capitolo a parte va dedicato alle proprietà terapeutiche dell’olivo.
L’olio extravergine, innanzitutto, è sia alimento che medicina: per uso interno, è un blando lassativo e calma le irritazioni intestinali; berne un cucchiaio al mattino è una valida cura per le emorroidi, mentre farne gargarismi tonifica le gengive e aiuta la pulizia dei denti. Per uso esterno, le proprietà emollienti dell’olio si apprezzano anche nella preparazione di oleoliti, creme e pomate, infatti la sua capacità di penetrare nella pelle ne fa un ottimo veicolo per i principi attivi di altre piante.
Altre valide cure si ricavano dalle foglie e dalla corteccia dei rami giovani. Le foglie si possono raccogliere tutto l’anno, la corteccia in primavera e autunno; entrambi si fanno essiccare e si conservano in sacchetti di carta o tela. L’infuso, il decotto e la tintura madre di foglie, per uso interno, svolgono un’azione ipotensiva, febbrifuga, astringente e antiinfiammatoria, mentre per uso esterno favoriscono la cicatrizzazione e tonificano i vasi capillari.
Per far da sé l’estratto di foglie si può seguire questa semplice ricetta. Procuratevi 150 foglie fresche di olivo, lavatele immergendole in acqua e bicarbonato, sciacquatele accuratamente e scolatele; poi mettetele in una pentola con un litro d’acqua, portate a ebollizione e lasciate sobbollire a fuoco lento per 15 minuti, dopodiché filtrate il liquido, lasciatelo raffreddare e versatelo in una bottiglia di vetro. L’estratto, che si conserva in frigo, si assume nella misura di un cucchiaino durante i pasti principali.
Infine, tra i fiori di Bach, Olive è il rimedio per chi soffre di esaurimento e profondo affaticamento psichico e fisico: così come, nella simbologia degli alberi, esso rappresenta la pace e la forza, la saggezza e l’attaccamento alla vita.