Roberto Daolio: vita e incontri di un critico d’arte attraverso le opere di una collezione non intenzionale

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Alessandra Tesi VERDE HL 1, 1996 fotografia a colori su carta lucida 225 x 150 cm

Il MAMbo omaggia Roberto Daolio (Correggio 1948 – Bologna, 2013) ovvero il professore, il critico, l’amico di molti dei protagonisti della scena artistica bolognese e non solo che a cinque anni dalla sua scomparsa si ritrovano oggi riuniti in una mostra che racconta questo rapporto concretizzatosi attraverso uno scambio, un dono, nella creazione di una collezione “non intenzionale”, traccia fisica di un rapporto intimo e sentito, che oggi entra a far parte delle Collezioni d’arte del museo bolognese. A cura di Uliana Zanetti, in collaborazione con Giulia Pezzoli e Barbara Secci, la mostra si connota di opere, quasi sempre di piccolo formato e spesso accompagnate da una dedica, che rappresentano una significativa testimonianza, per quanto parziale, di una vicenda biografica densa di incontri e attraversamenti, dialoghi e scambi, che ha dato un impulso sostanziale alla crescita e alla diffusione dell’arte emergente, componendone uno spaccato rappresentativo degli sviluppi più rilevanti, soprattutto in area emiliana, nel corso di oltre quarant’anni.

I lavori di tale collezione, definita dalla curatrice “involontaria” proprio perché  priva di un organico indirizzo distintivo, appartengono il più delle volte a una produzione di non facile classificazione, talvolta anche anche di difficile riconoscimento come oggetti d’arte, ma che riconoscono la personale metodologia lavorativa di Daolio, fatta di complicità affettive e di partecipazione nei confronti delle nuove espressioni artistiche.

Docente di Antropologia e Sociologia dell’arte all’Accademia di Belle Arti cittadina dal 1977 al 2012, Daolio ha proposto interventi artistici in contesti diversi, dagli spazi museali veri e propri agli ambienti pubblici, affiancando sempre un’intensa attività teorica svolta su quotidiani e riviste specializzate, con una rara uniformità di principi, improntata al riconoscimento e allo sviluppo delle funzioni sociali dell’arte contemporanea.

Tra gli artisti in mostra:

Germano Attolini | Alessandra Andrini | Luciano Bartolini | Bruno Benuzzi | Francesco Bernardi | Paolo Bertocchi | Bertozzi & Casoni | Adriano Boni | Anna Valeria Borsari | Rita Canarezza & Pier Paolo Coro | Annalisa Cattani | Maurizio Cattelan | Vanessa Chimera | Nicola Cucchiaro | Cuoghi Corsello | Flavio De Marco | Marina Fulgeri | Carlo Gajani | Patrizia Giambi | Tiziano Ghidorsi | Maurizio Goldoni | Igort (Igor Tuveri) | Marcello Jori | Yumi Karasumaru | Gabriele Lamberti | Luisa Lambri | Giovanni Lombardini | Claudia Losi | M+M (Marc Weis + Martin de Mattia) | Federico Maddalozzo | Luigi Mainolfi | Marcello Maloberti | Piero Manai | Eva Marisaldi | Antonella Mazzoni | Sabrina Mezzaqui | Alessandro Moreschini | Pietro Mussini | Andrea Nacciarriti | Mario Nanni | Sandrine Nicoletta | Rinaldo Novali | Roberto Orlandi | Andrea Pazienza | Chiara Pergola | Alessandro Pessoli | Leonardo Pivi | Graziano Pompili | Massimo Pulini | Andrea Renzini | Fabrizio Rivola | Mili Romano | Amandine Samyn | Germano Sartelli | Stefano Scheda | Sissi | Gian Domenico Sozzi | Eleonore Straub | Alessandra Tesi | Tommaso Tozzi | Davide Tranchina | Italo Zuffi

Fino al 6 maggio 2018

Info: mambo-bologna.org

(l.r.)