Enrico Barberi e la fontana Nettuno

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E’ il simbolo indiscusso della città di Bologna assieme alle Due Torri e ai suoi infiniti Portici: parliamo della statua del Nettuno, che svetta dall’omonima piazza a pochi metri dalla celebre Piazza Maggiore. Realizzata dal Giambologna e da Tommaso Laureti in periodo tardo rinascimentale, la Fontana del Nettuno è stata da poco riconsegnata alla città dopo un lungo restauro che l’ha celata per quasi due anni agli sguardi di cittadini e turisti.

Enrico Barbieri, Studi dal bronzetto del Museo civico medievale (inv.3272)

Per raccontare la storia di Al Zigànt – com’è chiamato il Nettuno nel dialetto bolognese –  nella splendida cornice della Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, la Fondazione Cassa di Risparmio ha selezionato un nutrito nucleo di opere dalle sue Collezioni d’Arte, realizzate da Enrico Barberi (Bologna, 1850 – 1941), che raccontano la scultura in ogni suo dettaglio. Parliamo di 133 disegni, datati tra il 1895 e il 1918, per la
maggior parte schizzi e fogli di taccuino, quasi del tutto inediti, attraverso i quali si racconta l’opera del Giambologna e che proprio in connessione con i recenti lavori di restauro, rappresentano un dossier di strettissima attualità. Ma in mostra non c’è solo la Fontana del Nettuno. I due curatori, Mirko Nottoli e Benedetta Basevi, hanno intelligentemente colto l’occasione per far luce e raccontare l’articolata vicenda di Enrico Barberi, importante artista bolognese condannato fino ad oggi ad uno stato di semi-oblio. La mostra così si allarga ad una selezione di opere tratte dall’interno fondo dei disegni del Barberi, circa 700 disegni e schizzi su carta, che ne raccontano l’estro e le capacità esecutive, accompagnati da una serie di documenti manoscritti inediti donati a San Giorgio in Poggiale da uno dei nipoti del Barberi, nei quali vediamo l’artista analizzare nel dettaglio vari aspetti conservativi, strutturali e statici inerenti al prezioso bronzo. Ad essi si affiancano infine immagini, manifesti, cartoline e fotografie provenienti da altri fondi archivistici conservati presso la Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale.
La mostra è anche accompagnata dal Quaderno di San Giorgio in Poggiale n. 3, che segue quelli dedicati all’Expo del 1888 e alla figura di Sante Mingazzi, edito da BUP, dove è
pubblicata una ricca selezione del materiale esposto, in larga parte finora inedito.

Fino al 10 giungo 2018

Bologna, Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, via Nazario Sauro 20/2

Per info e orari: genusbononiae.it