Tra danza e scultura al Museo Carlo Zauli

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Marinella Freschi ph Manuel Bravi

Sabato 5 maggio al Museo Carlo Zauli arriva “Il linguaggio dimenticato”: due ore, dalle 17 alle 19 dedicate alla riscoperta di sé attraverso il movimento e la scultura. Il Museo ha infatti già intrapreso un percorso di analisi delle potenzialità del legame fra scultura, creazione artistica ed altre discipline: in questo incontro protagonisti saranno le danzatrici Monica Marcucci e Marinella Freschi e la cantante Catia Gori in un appuntamento che comprende una breve performance, un talk, un video e un workshop dimostrativo per introdurre il pubblico alla Danzaterapia.

Alle ore 17 Monica Marcucci, Marinella Freschi e Catia Gori si esibiranno in una breve performance per danza e voce in dialogo con le sculture, che sarà seguita da una visita guidata al museo a cura di Laura Zauli. Alle ore 17.30 i protagonisti si presenteranno in un breve talk, per poi coinvolgere i partecipanti in un workshop di introduzione alla Danzaterapia che terminerà alle ore 19 con un brindisi.

Tutto ciò che può essere visto, ascoltato o liberato improvvisamente prende forma attraverso il corpo, il movimento, l’espressione e la danza. Un processo che molto condivide con la lavorazione della creta e la creazione di sculture, che nascono da un’idea e si trasformano in opere d’arte modellate dalla mano di un artista esperto. Entrambi i procedimenti richiedono uno specifico metodo con principi cardine quali presenza, osservazione e sospensione del giudizio.

La Danzaterapia è un percorso di riscoperta di sé, maturazione interiore e sviluppo della consapevolezza. Il corpo diviene simbolo del mondo interiore, cosicché le sensazioni, le immagini, le parole e le emozioni irrazionali prendono forma nel movimento e nella danza. In questo modo si riesce ad entrare in contatto se stessi e a costruire una nuova percezione della propria identità , che sembra risorgere da dentro come se fosse stata a lungo sepolta e dimenticata. L’aspetto terapeutico consiste nel portare attenzione e lasciare esprimere ciò che è rimasto bloccato, come sensazioni inascoltate, emozioni non espresse e pensieri negati, per favorirne il processo di liberazione, trasformazione e riallineamento.

Sabato 5 maggio, Il linguaggio dimenticato, Museo Carlo Zauli Faenza, ore 17 – info e prenotazioni : marinellafreschi@libero.it, 335 7801029 – cc.museozauli@gmail.com , .museozauli.it