Figure Contro: lo CSAC di Parma racconta Giordano Bonora

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Giovedì 20 settembre 2018 alle ore 17  Giordano Bonora e il racconto della diversità, terzo e ultimo incontro del ciclo Figure Contro – Dialoghi con i protagonisti, che vede coinvolti alcuni degli autori delle serie fotografiche esposte nell’ambito della mostra Figure contro. Fotografia della differenza a cura di Paolo Barbaro, Cristina Casero e Claudia Cavatorta (in corso nella Sala delle Colonne dell’Abbazia di Valserena fino al 7 ottobre).
 Il curatore Paolo Barbaro dialogherà con Giordano Bonora. Nel 1980 all’ArciGay viene assegnata una nuova sede nel centro storico di Bologna. Giordano Bonora decide di raccontare per immagini la quotidianità di queste persone, di questa comunità. Nella storia del bolognese Giordano Bonora, la fotografia di réportage sociale investe piccole comunità, realtà locali narrate con partecipazione ma anche con una particolare attenzione alle retoriche della comunicazione visiva. Questo lo porterà, grazie anche all’incoragiamento di Nino Migliori nei primi anni Ottanta, alla pratica sperimentale sui materiali. Ma le prime indagini, rimaste praticamente inedite – nella mostra Figure controtroviamo la prima esposizione di quelle foto – rivelano sensibilità estetiche e civili di una straight photography aggiornata e consapevole. Giordano Bonora, bolognese, fotografa dagli anni Settanta. Gli inizi sono nell’ambito del Circolo Fotografico Bolognese, dove svolge una ricerca inizialmente attenta a temi sociali – da qui le indagini sulla comunità Gay bolognese, sui bambini dei quartieri più popolari, in larga parte inedite – ma sempre attenta alla materialità della fotografia. Questo aspetto riceve conferme dalle collaborazioni con Nino Migliori: nei primi anni Ottanta partecipa alle attività del gruppo Abrecal fondato dallo stesso Migliori insieme a Cesare Beghi, Roberto Fulchiati, Maria Grazia Toderi ed altri, e i suoi monotipi su lastra metallica hanno l’attenzione di Jean Claude Lemagny. Considera la sua fotografia come parte integrante di una appartata ricerca pittorica. Vive e lavora a Bologna.

La mostra, Figure contro, a cura di Paolo Barbaro, Cristina Casero e Claudia Cavatorta, allestita nella Sala delle Colonne dello CSAC, è interamente costruita con materiali provenienti dagli archivi dello CSAC e consente di “vedere” con chiarezza come la fotografia, soprattutto nel corso degli anni Settanta, abbia avuto un ruolo importante nel sensibilizzare le coscienze intorno a questioni nascoste e dimenticate. Le “figure contro” evocate dal titolo sono quelle immortalate in questi scatti: persone escluse dal racconto sociale, letteralmente spinte ai margini, in quanto la loro stessa esistenza è in contrasto con le logiche imperanti nella moderna società. In altri casi sono protagoniste figure che rispetto a queste logiche si pongono in contrasto, che protestano, non si rassegnano, affermando un modello alternativo.  Ma figure contro sono anche quelle delle fotografe e dei fotografi che hanno realizzato queste immagini: Giordano Bonora, Anna Candiani, Carla Cerati, Mario Cresci, Uliano Lucas, Paola Mattioli e Giuseppe Morandi. Ciascuno secondo la propria sensibilità e con il proprio linguaggio hanno contribuito a tradurre la fotografia da strumento di pura constatazione a strumento critico, di denuncia ma anche più sottilmente di riflessione, utile ad una presa di coscienza di quello che è la società italiana in pieno boom economico.

CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione Università di Parma

Figure contro. Dialoghi con i protagonisti Giordano Bonora e il racconto della diversità

Giovedì 20 settembre 2018, ore 17
Abbazia di Valserena, Sala Polivalente Strada Viazza di Paradigna, 1 – Parma
Ingresso libero
(l.r.)