KIESLOWSKI, TRICROMIA DEL SÉ

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Fotogramma tratto da "Film Bianco"

L’inizio della nuova stagione cinematografica porta al Supercinema di Santarcangelo una ventata di novità: alle rassegne de Il Cinema Ritrovato, La Grande Arte al Cinema, Supercinemamme e Giovedì 6X6, si aggiungono infatti due interessanti appuntamenti, uno con il cinema del regista polacco Krzysztof Kieslowski dal titolo Cinema e Psicoanalisi, curato dall’Associazione Itaca, e uno invece con il cinema portoghese attraverso la mostra itinerante Luso! (a metà novembre, date precise in via di definizione) organizzata dall’Associazione Il Sorpasso.

A dare il via alla stagione sarà proprio quest’ultima: partita da Roma, Luso! compie un tour in diverse città italiane per far conoscere al pubblico cinque dei titoli più significativi della nuova cinematografia lusitana: A fabrica de nada di P. Pinho, São Jorge di M. Martins, Verão Danado di P. Cabeleira, Ramiro di M. Mozos e Cartas de guerra di I. Ferreira. Ai lungometraggi si affiancheranno quattro cortometraggi d’autore che segnalano l’avvento di una nuova e originale generazione di cineasti formata da Miguel Gomes, Manuel Mozos, João Nicolau e Gabriel Abrantes, nonché incontri con gli autori e approfondimenti sul cinema e sulla cultura portoghese.

Cinema e Psicoanalisi aprirà invece l’anno nuovo con i film della Trilogia dei Colori di Krzysztof Kieslowski a cui si accompagneranno gli interventi di Andrea Laquidara, Valentina Pazienza e Massimo Eusebio (17, 24 e 31 gennaio). «Quello che voglio mostrare è che i problemi non sono mai pratici o politici. I veri problemi sono sempre dentro di noi»: non esistono parole migliori di quelle del regista Kieslowski per descrivere la sua filmografia così legata all’uomo, alle sue debolezze e alla sua forza di riscatto, tanto più quando si parla delle storie raccontante nella Trilogia. Con un evidente richiamo alla bandiera francese, ad ogni film corrisponde un colore e un ideale della Rivoluzione, ossia libertà, uguaglianza e fraternità. In Film Blu, attraverso la parabola esistenziale di una donna, Kieslowski tratteggia la libertà come una conquista personale nel senso di liberazione da se stessi, dal proprio passato e dalle proprie paure. Film Bianco racconta invece il dilemma della diseguaglianza e del suo superamento grazie all’amore e all’amicizia: Kieslowski parla di un’uguaglianza che non è punto d’arrivo, ma obiettivo e aspirazione del vivere umano. Infine, Film Rosso è incentrato sul tema della fratellanza: l’intrecciarsi delle vite di un pessimista e di un’entusiasta fa emergere il tema della fratellanza come forma di completamento, dove ognuno colma attraverso l’altro le proprie mancanze. Seppur indipendenti, i tre film presentano una scena comune dove una persona anziana cerca di infilare una bottiglia di vetro nel contenitore per il riciclaggio. La protagonista di Film Blu è troppo presa da se stessa e dalla ricerca della sua personale libertà per accorgersi della sua difficoltà; Karol di Film Bianco la nota, riconoscendosi nella sua impotenza, ma non interviene; solamente Valentine di Film Rosso si ferma ad aiutarla. Insieme, queste tre scene, potrebbero suggerire l’intera etica del regista polacco: solo dopo essere venuti a patti con se stessi e con il proprio passato e solo dopo aver accettato e superato le proprie differenze e difficoltà si è in grado di volgere lo sguardo verso gli altri.

Fino al 31 gennaio, LUSO + CINEMA E PSICONALISI, Santarcangelo di Romagna, Supercinema, piazza Marconi 1 – Info: tel 0541 622454, supercinemasantarcangelo.co