La Traviata. L’opera verdiana rinnovata da Andrea Bernard

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La Traviata_TCBO_©Andrea Ranzi-Studio Casalucci

Al Teatro Comunale di Bologna domani sera, 28 aprile sino all’8 maggio, va in scena La Traviata, l’ultimo titolo della cosiddetta “trilogia popolare” di Giuseppe Verdi.

Rappresentata per la prima volta alla Fenice di Venezia nel 1853 si risolve con un clamoroso insuccesso, soprattutto per la scabrosità del soggetto, troppo esplicito e moderno per l’epoca. Commentò lo stesso compositore:”[] io credo che l’ultima parola sulla Traviata non sia quella di ieri sera, la rivedranno e vedremo![]. Il tempo giudicherà“. Difatti, così è stato, oggi La Traviata è considerata l’opera più rappresentativa al mondo.

La Traviata_Mariangela Sicilia_©Andrea Ranzi-Studio Casaluci_TCBO 2019

La Traviata che andrà in scena domani sera sarà nuova nella sua rappresentazione ma fedele alla tradizione drammaturgica dell’opera. Il giovane regista Andrea Bernard, al suo debutto professionale, presenterà una Traviata al passo con i tempi ma fedele al fare verdiano, ossia “attraverso gli occhi dell’uomo di oggi ho fatto ciò che Verdi stesso cercò di presentare ai suoi contemporanei prima che la censura intervenisse – racconta Bernard – mettendo in scena una Traviata sulla nostra società e che racconta la nostra società. E così che – continua Bernard – l’amore egoistico e individualista tra Violetta Valerié e Alfredo Germont mosso esclusivamente da un puro tornaconto personale, questa mercificazione dei sentimenti, ha suggerito l’ambientazione della nostra messa in scena: una contemporanea casa d’asta, luogo di potere e scambio, di vana ambizione e desiderio, si traduce in un parallelismo scenico/estetico che simboleggia la società corrotta che mercifica i sentimenti al pari delle opere d’arte e dove tutto ha un prezzo. Emblematica anche la fotografia che ritrae i due artisti e farà da file rouge a tutta la vicenda“.

La Traviata_María Caballero-Annina_Francesco Castoro-Alfredo_©Andrea Ranzi-Studio Casaluci_TCBO 2019

Alla direzione dell’Orchestra del Comunale di Bologna è chiamato il maestro Renato Palumbo, il quale nel sottolineare l’importanza di ritornare al grande repertorio aggiunge che lo si deve fare con grande impegno e proponendo elementi di novità. “E’ una Traviata innovativa – ha dichiarato Palumbo – ma ha delle basi drammaturgiche solide. Ho interpretato l’opera alle esigenze della regia e al tempo stesso ho lavorato sulla parola come faceva Verdi. Il compito del direttore è quello di vigilare, di essere garante della tradizione drammaturgica dell’opera e del rispetto musicale, il tutto considerando il lavoro, in questo caso innovativo, e al di là della visione del regista“.

La Traviata_Simone Del Savio Giorgio Germont_©Andrea Ranzi-Studio Casaluci_TCBO 2019

Nel ruolo di Violetta Valerié la soprano Mariangela Sicilia, l’acclamata Mimì della Bohème di Puccini con la regia di Graham Vick e diretta da Michele Mariotti e celebrata da “Le Monde” come “un miracolo di saldezza vocale”. Saranno protagonisti Francesco Castoro nella parte di Alfredo Germont, Simone Del Savio in quella di Giorgio Germont, Aloisa Aisemberg come Flora Bervoix e María Caballero nei panni di Annina.

Per chiudere con le parole del maestro “questa Traviata è un lavoro di grande rinnovamento e di grande scoperta ed è una strada che vale la pena proseguire“.

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