I giorni del rock e delle rose, per sempre

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Eccoci qui a parlare di rock, perché è sempre il momento di parlare di rock and roll. Soprattutto di questi tempi. These times, appunto, è l’ultimo disco dei Dream Syndicate, esponenti di spicco della scena rock psichedelica californiana degli anni Ottanta. Steve Winn e soci mettono in scena la loro rappresentazione della società ai tempi di Trump, economia globale e devoluzione umana. Lo fanno con una manciata di canzoni che segnano un percorso coerente, una linea tracciata nel 1982 dal loro disco capolavoro intitolato The days of wine and roses, un album ruvido che mescolava psichedelia, rock e il folk di Dylan e che li ha portati a questo ultimo che si presenta con la copertina che rimanda alle produzioni progressive dei Settanta, con un pizzico di surrealismo di scuola Dalì.

È una dichiarazione d’intenti che si snoda in canzoni amare. I pezzi alternano un gusto agrodolce all’oscurità reazionaria americana dei giorni nostri. Un sole californiano oscurato da migliaia di occhi che controllano la vita e i desideri delle persone, come per esempio in The whole world’s watching dove il basso pulsante scandisce la condizione patibolare dell’umano, espressa in un funk distopico che risente della produzione di John Agnello (già con Dinosaur Jr e Okkerville River) e che ne esalta la presa emozionale del brano.

In Recovery mode, fanno capolino i migliori R.E.M. del periodo di Monster e New Adventures in Hi-Fi, il tutto miscelato in un sound solido e ben arrangiato, una scrittura tesa dove l’ottima penna di Steve Winn, libera di sprigionare tutto il suo talento, trova un connubio ideale tra Bob Dylan e gli ultimi e lisergici Byrds, di quando oramai il sogno hippie americano era già andato in fiamme nelle foreste del Vietnam. Nel video di Way in, si legge il testo della canzone, espressione tardo romantica di un sognatore costretto a vivere tempi di ingiustizie e inganni politici e che non può farsi da parte ma deve lottare «…I’m a lover, I’m not a figher», una persona che vive il disagio della confusione e sente il bisogno di riconciliarsi al contempo con il proprio presente.

Da quel lontano 1982, da quei giorni di rose e vino a questi di lotta e disperazione, i Dream Syndicate si confermano narratori di un divenire epico tra le strade blu di questo villaggio globale. A giugno sono in tour in Italia. Alle nostre latitudini aprono il festival Ribalta Marea a Cesenatico il 20 giugno. È giunto il momento di andare a lezione di rock and roll.

MARCO BOCCACCINI

20 giugno, Ribalta Marea, THE DREAM SYNDACATE, Cesenatico (Fc), Teatro all’Aperto di Largo Cappuccini 1, ore 21.15 – Info: 0547 79274, cultura@cesenatico.it