E’ questa l’iniziativa promossa da l’Istituzione Bologna Musei, destinataria di 1.713.000 euro di Fondi Strutturali europei PON Metro 2014 – 2020 per azioni innovative di valorizzazione del patrimonio finalizzate a migliorare i livelli di accessibilità e inclusività e creare nuove competenze lavorative.
Al Museo, vieni anche tu!, è un progetto innovativo attraverso il quale l’Istituzione Bologna Musei – comprensiva di musei, teatri e biblioteche – si prefigge di realizzare una serie di obiettivi con i quali si vogliono contrastare differenti forme di marginalità sociale e povertà educativa attraverso strumenti innovativi di valorizzazione delle istituzioni museali civiche; attivare percorsi rivolti a giovani disoccupati per la formazione di competenze nell’ambito della mediazione culturale; sviluppare strategie di facilitazione per l’accessibilità museale nei confronti di nuovi gruppi sociali e categorie di persone con vulnerabilità psicofisiche.
E lo fa intercettando i bisogni della comunità, rendendo vivi i musei, i teatri, le biblioteche, le piazze ed altri punti di incontro cittadino, trasformandoli così in “agenti culturali della città“, ossia in luoghi attivi e di opportunità, al servizio e godimento del cittadino attraverso azioni mirate ad accogliere cittadini di qualunque età e provenienza e rivolte alle categorie più fragili, favorendo approcci interdisciplinari nella gestione dei servizi e nella realizzazione dei progetti.
I musei si fanno attori di inclusione sociale attraverso un progetto che promuove l’accesso alla cultura per tutti, aprendosi a pubblici sempre più ampi e con l’obiettivo di abbattere le soglie che rendono difficile la visita.
Al Museo, vieni anche tu! è lo slogan che porta con sé nuove sfide per rendere i musei più partecipativi e inclusivi. Si rivolge alle persone non in maniera generica ma precisa, individuando di volta in volta categorie specifiche che rischiano oggi di essere escluse dalla partecipazione attiva dei musei stimolando la partecipazione attraverso iniziative differenziate e appositamente progettate.
Destinatari e obiettivi del progetto
– Giovani disoccupati (18 – 35 anni). L’obiettivo è promuovere competenze nell’ambito della mediazione culturale, creando così le condizioni per possibili sviluppi occupazionali nell’ambito del circuito museale civico.
– Studenti delle scuole di ogni ordine e grado. L’obiettivo è quello di superare la dimensione prettamente scolastica dell’offerta didattica rafforzando l’accessibilità gratuita ai musei per progetti di inclusione.
– Giovani con minori possibilità di accesso all’offerta culturale attraverso l’attivazione di un empowerment culturale e sociale.
– Anziani, disabili, persone affette da Alzheimer o altre malattie degenerative e creare momenti di relazione e socialità condivisa tra persone altrimenti isolate. Il principio guida è la percezione del museo come “luogo” di cura calato nella comunità, in cui i beneficiari non siano pazienti ma persone che possano usufruire di uno spazio/veicolo di benessere.
La prima struttura museale a sostenere una sperimentazione in tale settore è stato il Museum of Modern Art (MoMA) di New York nel 2006 con il progetto Meet me @ MoMA, poi diffuso come buona pratica su scala internazionale.
Il Progetto prevede un’articolata e indifferenziata programmazione di attività a partecipazione gratuita, estese durante tutti i mesi dell’anno: laboratori, workshop e percorsi educativi realizzati nei musei.
Al Museo, vieni anche tu! ha già attivato le prime azioni rivolte alle scuole, altri servizi entreranno a pieno regime nel 2020 e termineranno ad agosto 2022, coinvolgendo in tre anni circa 120.000 studenti di ogni ordine e grado e 30 giovani disoccupati.
In questi tre anni (2020/2021/2022) verranno sperimentate modalità innovative che faranno di Al Museo, vieni anche tu! un importante progetto nazionale e internazionale. Nei prossimi mesi saranno pubblicati i diversi bandi di gara relativi alla realizzazione dei progetti.
Il progetto rappresenta un’opportunità da cogliere al volo non solo per mettersi alla prova ma anche per scoprire – acquisendo competenze e professionalità – il patrimonio artistico-culturale del nostro territorio e non solo.
