Scie Festival: un palinsesto di danza che accoglie ricerca e produce pensiero tra corpo, amore e tecnologia

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Frey Faust e Francesca Pedullà_ph. Adrien Michel

 

Bologna diventa l’hub italiano dell’Axys Syllabus. 

Scie Festival dal 28 ottobre al 3 novembre migra all’interno della città di Bologna attraversando quartieri e luoghi dalle diverse identità – Oratorio San Filippo Neri, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, AlmaDanza Accademia di Arti Coreografiche, DAS-Dispositivo arti sperimentali – mentre tesse eventi di formazione sulla danza, riflessioni multidisciplinari e spettacoli in un palinsesto che accoglie diversi modi di fare ricerca e produrre pensiero attivo.

L’attraversamento migratorio risponde al duplice desiderio di contaminare e farsi contaminare dall’incontro con i tessuti urbani, e di aprirsi a essi creando relazioni e ponti con la cittadinanza.

 

Racines de Songe_Anne-Cecile Chane-Tune

 

Alla sua seconda edizione, Scie Festival – promosso dall’associazione culturale DaNzA con la direzione artistica di Nuvola Vandini – ha origini geografiche difficilmente delimitabili: Scie nasce infatti in seno al Network Internazionale di Ricerca Axys Syllabus, di cui accoglie danzatori e studenti da tutta Europa, rendendo Bologna il primo hub italiano della rete di ricerca fondata dal danzatore americano Frey Faust, che sarà uno dei protagonisti della programmazione.

I laboratori e gli eventi pubblici che compongono il palinsesto del Festival sono il tessuto su cui si va disegnando il tema centrale affrontato da Scie per questa edizione: la relazione tra corpo, amore, tecnologia. Gli assi tecnologia/scienza, amore/memoria, controllo/complessità hanno infatti guidato le scelte sulla direzione della seconda edizione di ScieFestival, che auspica di generare contesti in cui condividere strumenti per una riflessione collettiva sul nostro andare.

 

Corpo Memoria_disegno di Sandro Beltramo

 

SCIE FESTIVAL: gli eventi

Martedì 29 Ottobre alle ore 20.30 Scie si apre al pubblico all’Oratorio di San Filippo Neri della Fondazione del Monte, nell’ambito della programmazione LabOratorio curata da Mismaonda, con Io sono quel tessuto che connette, lecture performance con Emanuela Iacopini (Conservatorio della città di Lussemburgo, Dance Science Net, VEDANZA), Jacques André Dupont (Collective Alba Nox & Ondé, Francia) e Frey Faust (Axis Syllabus International Research Network, ASIRN, Berlino). Tra dialogo e movimento, la lettura performativa raccoglierà esperienze e pratiche intrecciando arte e scienza sulle implicazioni generate dalla scoperta di un nuovo organo chiamato fascia.

Il 30 Ottobre sempre alle ore 20.30 all’Oratorio San Filippo Neri andrà in scena Restituire: piccolo atto poetico, la restituzione pubblica di Corpo Memoria,  laboratorio di movimento condotto da Frey Faust e Francesca Pedullà attraverso l’opera pittorica di Sandro Beltramo. Un lavoro che indaga con cura e sofisticatezza la possibilità di accedere, attraverso il movimento e il gesto grafico, a memorie saldate nei tessuti del corpo.

Giovedì 31 ottobre dalle ore 15 alle ore 20 Scie si sposterà nel foyer del MAMbo (via Don Minzoni 14) con un’edizione speciale di Opere Aperte, realizzata appositamente per il Festival: il critico Michele Pascarella condurrà un percorso attraverso autori e opere di arte contemporanea e realizzerà piccoli esercizi di sguardo per riflettere sul modo in cui osserviamo, a partire dalle parole chiave del festival corpo-amore-tecnologia.

Il 1 novembre alle ore 20.30 Scie tornerà all’Oratorio San Filippo Neri con Racines de Songes, estratto del solo coreografico creato dalla danzatrice belga Anne-Cécile Chane-Tune attorno al tema dell’identità e delle radici: un’esperienza sensoriale, un dipinto vivente in cui lo spettatore potrà scegliere se essere collegato e disegnato. La performanca sarà seguita da un dialogo con l’artista, moderato da Lucia Oliva (Università di Bologna / Altrevelocità).

Il 2 novembre alle ore 20 negli spazi di DAS Dispositivo di Arti Sperimentali (via del Porto 11/2), l’artista transmediale Jacques Andrè Dupont presenterà la performance MIMThe Medium is the Message: una coreografia tattile, un’esperienza intima in cui  suono e tatto guideranno i partecipanti in un’esperienza immersiva, i sensi si fonderanno in nuove combinazioni alterando il loro stato, collegando il corpo e la mente a regni astratti.

 

Jacques-André Dupont_ph. Nicola Lopomo

 

SCIE FESTIVAL: la formazione

Le mattine di Scie saranno dedicate a workshop intensivi di Axis Syllabus. Dal 28 ottobre Fractal Manifesto con Frey Faust e Turning Butterfly-Twirl con Anne-Cecile Chane-Thune negli spazi di AlmaDanza (via del Carrozzaio 15); dal 1 novembre Missed Moment and other Discreet Essential con Frey Faust e Impalpable Knowledge con Francesca Pedullà (Italia) negli spazi del DAS (via del Porto 11/2).

I pomeriggi del Festival saranno invece dedicati ai laboratori con restituzione pubblica, occasione per coniugare l’aspetto tecnico del movimento con l’esperienza personale e creativa. L’Oratorio San Filippo Neri (via Manzoni 4) sarà paesaggio il 29 e 30 ottobre per Corpo Memoria, laboratorio di movimento e gesto grafico come chiavi di lettura di memorie riposte nel corpo, a cura di Frey Faust, Francesca Pedullà e Sandro Beltramo. Dal 31 ottobre al 2 novembre MIM – The medium is the message con l’artista italo francese Jacques Andrè Dupont, ospitato presso il DAS, proporrà un approccio artistico formattato sotto il nome di Touch Choreography.

Tra eventi aperti e a ingresso gratuito, seminari e incontri, si dipana così la seconda edizione di Scie, un Festival che nasce dall’idea del passaggio di materia, della trasformazione, di quello che dalla trasformazione resta. Perchè sempre qualcosa rimane.

 

28 ottobre – 3 novembre – Bologna, luoghi vari – info: www.sciefestival.com