Ca’ Shin: l’antica dimora porta in tavola la tradizione “sostenibile” di Ivan Poletti

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Ivan Poletti chef_ph Ca' Shin

A pochi minuti dal centro città, immersa nel verde dei colli bolognesi, nel cuore di Parco Cavaioni, domina Ca’Shin – lo storico edificio, al tempo Villa Silvetta – trasformata nel 2008 dalla Cooperativa Ali in un’oasi di pace e benessere.
Ristrutturata secondo i principi della bioedilizia, la struttura opera nel pieno rispetto della natura circostante e nell’etica dell’inclusione condividendo i propri spazi, simbolo di accoglienza e ospitalità.

Ca’ Shin

Il legame con la terra è forte e si respira non appena varcato il cancello d’ingresso alla dimora. Ogni angolo del giardino sembra studiato per far dimenticare quel che si lascia alle spalle ed invita a passeggiate lungo l’Orto-Teatro – dove tra erbe officinali e ortaggi a volte si svolgono spettacoli musicali – e il bosco privato che, attraverso i suoi sentieri, si ricongiunge al percorso escursionistico della “Via degli Dei” in direzione Fiesole.

Una casetta adiacente la casa padronale custodisce una piccola ma ben fornita biblioteca dove poter leggere e trovare concentrazione.

Orto Ca’ Shin_ph Ca’ Shin

Ca’Shin è anche luogo d’ARTE dove esporre le proprie creazioni o allestire mostre e, questo lato nuovo trova perfetta corrispondenza nel Parco Cavaioni concepito – grazie al progetto europeo smART city – come luogo di sostenibilità ambientale e sociale dove arte uomo e natura coesistono in perfetta armonia diventando così il primo “parco ARTistico condiviso” .

Fiore all’occhiello è il ristorante con le sue originali sale, dislocate al suo interno e su piani diversi, la veranda ed il giardino pensate invece come ideali alternative quando il clima è più mite, tutti particolari che rendono omaggio alla cucina dello Chef Ivan Poletti perfettamente in linea con la filosofia di Ca’Shin: la sostenibilità.

Tortellini_ph Ca’ Shin

La sua è una cucina della tradizione, dove le paste sono ancora tirate al mattarello e la scelta delle materie prime avviene personalmente. Così come la cura dell’orto retrostante la cascina, che regala frutti a km0 coltivati con metodo biologico, al momento ancora troppo piccolo ma con l’ambizione di estendersi per riuscire, in un futuro prossimo, a coprire il fabbisogno dell’intero ristorante. Eh si, lo chef è anche un agricoltore attento, segue le stagionalità, ha i fornitori di fiducia, scelti personalmente e rigorosamente della zona ma ha anche quelli nazionali per reperire all’occorrenza i prodotti tipici.

Ca’Shin, un luogo di passaggio o una destinazione per chi vuole godere pienamente o per un solo attimo dell’accoglienza di una volta.

Daniela Pascucci_Ca’ Shin_ph Lara Congiu

Il menù è della tradizione bolognese, il cestino del pane dà il benvenuto, il vino è autoctono, i dolci ti fanno tornare.

Consigliato
Adatto alle famiglie
Menù gluten free

www.ca-shin.com/it