Sabato 25 gennaio, a partire dalle ore 18.30, l’atelier di Domenico Grenci a Bologna si presta ad ospitare alcune opere di Massimiliano Fabbri e Massimo Pulini.
Inserire due opere artistiche all’interno di un atelier richiede un alto livello di consapevolezza: se infatti anche all’interno di una normale esposizione, appendere un quadro ad un muro è sempre e comunque un’azione estremamente ragionata, ancora di più lo è inserirla all’interno di un luogo solitamente non dedito all’esposizione ma alla creazione. Come in ogni mostra, l’opera d’arte crea una particolare relazione con lo spazio che la ospita che dipende dalle sue misure, proporzioni e da quelle della parete. In questo caso si parla di uno spazio ancora più particolare perché non immacolato: la parete è solita ospitare opere, ma dell’artista che le crea. Inoltre, all’interno dello studio si vive un’atmosfera di memoria: sbavature, fuoriuscite e sgocciolamenti raccontano una storia di creazione.
L’esposizione delle opere di Massimiliano Fabbri e Massimo Pulini è perciò un evento eccezionale: per la prima volta le opere di Domenico Grenci, proprietario dello studio, lasciano lo spazio a quelle di altri artisti, concepite e realizzate in altri luoghi. La luce che filtra attraverso l’opera si imprime in essa creando un’ombra che si fissa sul retro: lo studio diventa così una camera oscura, l’opera una pellicola, il muro una carta fotografica dove viene impressa l’essenza, che rimane così ancorata alla parete.