Il nostro mondo è sempre il principale protagonista, ma diversi sono i modi di raccontarlo: “Un teatro senza muri“, il progetto della Casa del Teatro di Faenza, si apre in questo nuovo anno alla sperimentazione di diversi generi teatrali sia per la forma sia per le tecniche utilizzate. Resta invariata la formula con cui si invita il pubblico a frequentare il teatro, quella dell’offerta libera dopo la visione dello spettacolo.
Il 2020 si apre con un doppio appuntamento in compagnia della compagnia piemontese Faber Teater: sabato 11 gennaio alle ore 21 andrà in scena lo spettacolo musicale Allegro Cantabile, mentre domenica 12 gennaio alle ore 16 sarà il turno di Non ti vedo non mi vedi, pensato per i ragazzi.
Allegro cantabile è un ironico itinerario attraverso il suono, il ritmo, il timbro: sulla scena sono presenti sei voci, una sorta di guide necessarie per compiere questa traversata, sei attori-musicisti che cantano e si fanno interpreti di un repertorio trasversale, in cui trovano spazio ballate, canti di lavoro, serenate, partendo dalla tradizione della musica popolare italiana per andare altrove.
Non ti vedo non mi vedi ha invece come protagoniste due attrici, sole su un palco vuoto, diviso in due spazi dalla luce: fuori dal cerchio si chiacchiera, ci si confronta. Dentro il cerchio, si è immersi in un’atmosfera magica, si ascolta e si guarda. Durante una spaventosa notte di temporale due animali molto diversi e di solito nemici cercano rifugio in una grotta. I due non possono vedersi e non si riconoscono, ma pensano di essere simili e cominciano a parlare. Scoprono così di avere un sacco di cose in comune: la paura dei tuoni, la fame, il freddo, la mamma, la cacca, le risate e soprattutto scoprono di essere contenti di aver trovato nell’altro animale un amico.