TUTTO IL MONDO È PAESE: LE CERTEZZE GLOBALI DELL’E-COMMERCE

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Il commercio elettronico è ormai una tendenza globale, diffusa praticamente – pur con le dovute differenze e implicazioni geopolitiche – in tutti i paesi del mondo.

Oltre alle caratteristiche intrinseche allo stesso, che – partendo dalla diffusione senza confini del web – ne hanno fatto un fenomeno internazionale nonché intergenerazionale,  l’e-commerce ha, in qualche modo, agevolato l’apertura tra culture e stili di vita.

Questo perché da un lato l’e-commerce ha stimolato l’omogeneità dei consumi e la conoscenza di altri stili di vita, mentre dall’altro lato ha favorito la diffusione di prodotti provenienti da lontano, attività non sempre agevolata dalle modalità del commercio al dettaglio.

Alcuni numeri sul commercio elettronico a livello mondiale – provenienti dalla ricerca di We Are Social – spiegano l’impatto globale di questa tendenza, che pare essere visibilmente in crescita:

  • il 58 per cento della popolazione mondiale (dati di aprile 2019) è online
  • il 52 per cento della popolazione mondiale (dati di aprile 2019) si connette a Internet attraverso i dispositivi mobile
  • il 75 per cento degli utenti attivi (dati di marzo 2019) ha acquistato almeno un prodotto o sottoscritto un servizio via web

Soltanto in Europa, nel 2017, il valore globale di tale mercato era di oltre 600 milioni di euro, già con una crescita percentuale di 14 punti rispetto all’anno precedente, con una preferenza per alcuni settori di traino, come ad esempio Moda, Elettronica & Media, Fai da Te e Hobby, Arredamento, Food & Personal Care.

La spesa online dunque rappresenta un nuovo approccio importante per le persone, grazie alla velocità e alla praticità d’uso – tenendo pure conto della crescente diffusione della tecnologia mobile e dei sistemi di pagamento elettronici – , ma anche grazie all’ampiezza della scelta, visto che molto spesso il web consente di acquistare prodotti o servizi anche provenienti da altri paesi.

Tenendo ad esempio conto delle principali categorie d’acquisto via web, emerse dalle maggiori ricerche di settore, il comparto della moda è esemplificativo di un approccio alle compere virtuali che rende possibile anche scegliere un capo di abbigliamento o una calzatura di manifattura straniera, altrimenti non reperibile, per ovvi motivi, in loco, nei negozi fisici.

Questo vale anche per i settori dell’elettronica e dei media – inclusi, in parte, nel comparto generico dell’entertainment -.

Molto spesso in questi casi si fa anche riferimento alle recensioni degli utenti oppure ai numerosi portali di comparazione specializzati, che consentono ad esempio di scegliere in modo saggio e oculato tra le innumerevoli proposte del web, che si tratti di confrontare i prezzi online di un prodotto tecnologico – come l’iPhone .

Entrando nello specifico, e tenendo conto dei settori più rilevanti dell’e-commerce per gli italiani, non si possono non menzionare le recensioni connesse all’ambito dei viaggi (in crescita di 9 punti percentuali, nell’ultimo periodo, secondo le stime).

Lo stesso vale per le recensioni connesse al gioco online, un comparto che ha fatto registrare un aumento di spesa di oltre 11 punti percentuali soltanto nel primo trimestre del 2019; molte delle recensioni pubblicate all’interno di tale settore consentono, ad esempio, di comparare tra loro i diversi casinò online europei, come anche di valutare le prestazioni di un qualsiasi altro servizio, il più delle volte differente da paese a paese.

 

Tra tendenze internazionali e specificità locali: il punto sulla situazione

Tutto questo non deve però far pensare che il web abbia portato esclusivamente a una pura e semplice omologazione dei consumi.

Molte volte, anzi, proprio grazie alla versatilità della Rete, gli utenti e gli acquirenti possono reperire prodotti tipici che esaltano le eccellenze di un luogo, senza per questo dover fare un viaggio o dover spendere un patrimonio per accedere alle stesse.

Basta fare un giro su Amazon, o su altre piattaforme generiche di vendita, per notare come siano in commercio prodotti tipici provenienti da ogni parte del mondo, segno dell’impatto “Glocal” introdotto dalla Rete, capace di combinare, come la stessa parola dice, il “globale” e il “locale”.

Si tratta, del resto, di un’attitudine alla vendita che non è sfuggita in ambito politico, almeno a livello italiano, per proporre un’amplificazione della promozione delle eccellenze locali, tenendo anche conto dell’impatto di traino dei beni alimentari sul settore. Si pensi soltanto che, secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, il commercio elettronico alimentare italiano ha fatto registrare una crescita netta negli anni, arrivando a 1,1 miliardi, dopo gli 0,59 miliardi del 2016 e gli 0,83 miliardi del 2017, con un incremento percentuale di 34 punti nel 2018 e di 49 punti nel 2019.

Deriva da ciò un incremento dei negozi e-commerce che puntano sulla vendita di prodotti tipici italiani, come ad esempio i formaggi. Si tratta di un approccio alla vendita che – se saputa sfruttare grazie alle potenzialità del web – può generare un ritorno economico importante per le eccellenze locali.