CAMILLA BALLA DA SOLA

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In periferia, a qualche chilometro dal centro cittadino bolognese abbiamo scoperto Camilla – emporio di comunità che permette di far la spesa necessaria alla famiglia con un’attenzione in più per l’ambiente e per l’etica, lontani dalle logiche della grande distribuzione.

Camilla ha l’aspetto di un piccolo negozio di quartiere, di quelli di una volta, a gestione familiare, ma non si tratta semplicemente di un punto vendita. Di fatto è il primo esperimento cooperativo autogestito e solidale d’Italia. Cosa significa? Che è una cooperativa che rispetta dei valori e dei principi d’intenti come quelli del mutualismo, dell’autodeterminazione alimentare; che cerca di sviluppare l’economa di prossimità, che sostiene l’agricoltura bilogica e la coesione sociale.

Chi sceglie di fare la spesa qui deve diventare socio (attualmente sono oltre 500), condividere i principi ispiratori e partecipare alla gestione del negozio prestando 3 ore del proprio tempo ogni quattro settimane.

Pasta, frutta e verdura, formaggi, riso, pane, prodotti per la cosmesi, come i detersivi, le confetture, le composte, i biscotti, l’olio provengono tutti da filiere sostenibili e, nel caso degli alimenti, sono prodotti tutti da agricoltura contadina, biologica e/o biodinamica. Pasta e granaglie sono rigorosamente sfuse, ossia prive di imballaggi e in linea con il pensiero etico della cooperativa come anche i freschi. In generale c’è tutto ma con referenze limitate per prodotto.

A fianco dell’emporio si trova il quartier generale, l’amministrazione, dove tutto si combina, si programma: si organizza l’attività e l’arrivo dei fornitori dei freschi con le merci direttamente dai campi. Camilla è di fatto un circolo: solo i soci possono godere dei benefici offerti, ma la sua sfida è di allargare al massimo gli aderenti per poter abbassare i prezzi dei prodotti e ampliare l’offerta.

Il progetto Camilla nasce dal gruppo d’acquisto solidale Alchemilla Gas di Bologna. L’idea comincia a germogliare nel 2016, poi con il coinvolgimento di alcuni contadini dell’Associazione Campi Aperti – che gestisce i mercatini biologici della zona di Bologna – diventa realtà. Il nome è la crasi tra Campi Aperti e Alchemilla Gas e la liaison è nata dall’esigenza di creare un canale di vendita alternativo al mercato di quartiere con la certezza di avere l’apporto dei produttori, già conosciuti e pertanto saggiati.

L’idea è mutuata direttamente dal modello americano Park Slope Food Coop di New York, cooperativa nata nel 1973 tutt’ora attiva con 17mila soci in un solo negozio nel quartiere di Brooklyn. Questo modello è stato importato in Europa nel 2014 da due soci della cooperativa americana trasferitisi a Parigi dove hanno inaugurato il progetto di supermercato la Louve (la lupa). Da qui si è diffuso in altre città dell’Europa francofona: Francia, Belgio ed in particolare Bruxelles dove, con la Bees Coop, Camilla è in contatto diretto e si scambia conoscenze sin dall’inizio del progetto.

Dopo una prima fase di apertura sperimentale di una settimana – nel periodo natalizio del 2018 – nel febbraio del 2019 Camilla ha aperto l’emporio con la gamma completa di prodotti sufficiente al fabbisogno dei soci. Come abbiamo già detto, la scelta di referenze è limitata, ma sempre work in progress per adeguarsi alla costante domanda dei soci.

Il nostro dubbio è quello se effetivamente ci sua un risparmio sull’acquisto di questi prodotti rispetto ad altri canali di distribuzione green. «Dipende dal punto di vista – risponde Susanna Cattini, Presidente Camilla Coop – Rispetto all’acquisto di prodotti biologici di questa qualità, che si può trovare altrove, sicuramente il risparmio c’è in rapporto all’acquisto in negozi specializzati, non c’è ovviamente nei discount della grande distribuzione. Noi però abbiamo il vantaggio di garantire sempre il prodotto fresco perchè segue le stagionalità, e controllato perchè con i produttori abbiamo un rapporto diretto».

Il valore aggiunto è che Camilla offre anche prodotti non certificati dagli organi di certificazione convenzionali. La loro è una forma di garanzia partecipata, le cui linee guida sono appositamente definite da un gruppo di lavoro che seleziona i produttori sin dall’origine e ne valuta la compatibilità con i principi della cooperativa: in primis la massima sostenibilità nelle produzioni sia sul piano ambientale che su quello sociale, poi vengono privilegiate le piccole produzioni rispetto alle grandi imprese. «Altra attenzione particolare è rivolta al packaging – continua Susanna – Vige la predilezione per lo sfuso, ma ove necessita l’imballaggio, si cerca di scegliere prodotti senza plastica o che ne limitano l’uso».

Camilla è una realtà in costante evoluzione: la scorsa estate in cooperativa ha fatto il suo ingresso Pomilla, il progetto che coinvolge i produttori di pomodoro della zona e che vede protagonista il primo prodotto (la passata di pomodoro) a proprio marchio, con anche l’etichetta fatta in casa. L’idea è quella di costruire l’intera filiera e comunque offrire ai soci prodotti diversi a seconda delle esigenze.

Nel 2020 cominciano a divenire protagoniste anche le carni bovine e avicole selezionate, provenienti da aziente attente al benessere animale. Anche in questo caso, un gruppo sociale di lavoro appositamente costituito lavora per assicurare un prodotto finale rispondente ai criteri cardine della cooperativa.

A gennaio soci e socie di Camilla hanno deciso di sostenere le navi della ong Mediterranea Saving Humans ingiustamente sotto sequestro dopo aver salvato vite umane tramite una campagna di raccolta fondi rivolta ai soci e a tutti i cittadini. Sono stati raccolti 3mila euro utilizzati per l’acquisto di cibo e altri prodotti utili alle prossime missioni.

Purtroppo, Camilla, non è proprio dietro l’angolo di casa, ma è una vera alternativa ad altre realtà che hanno esclusivi fini di lucro. Ad oggi la cooperativa conta due dipendenti fissi part-time ed oltre 500 soci cooperatori che arrivano anche da fuori provincia e contribuiscono, a turno, al ménage della cooperativa. Come realtà è sicuramente destinata a crescere e Gagarin auspica l’apertura di un nuovo punto vendita, magari in centro città.

CAMILLA EMPORIO DI COMUNITÀ, Bologna, via Casciarolo 8/d – Info: info@camilla.coop, camilla.coop, facebook @cooperativacamilla