Upwelling, il film di Pietro Pasquetti e Silvia Jop

0
367

L’immagine di una mancanza, di un vuoto che un tempo era pieno, di fondamenta a cui sono venute a mancare le radici. Il cadavere di un volatile, un pattino sulla spiaggia. L’immagine di un abbandono. Non resta che il dolore, impigliato tra le ciglia di uno sguardo allucinato, intrappolato nel silenzio di un cimitero troppo pieno. Con queste immagini si apre il film Upwelling. La risalita delle acque profonde, scritto e realizzato da Pietro Pasquetti e Silvia Jop.

La desolazione di una Messina ferita non è tuttavia un contenitore privo di contenuto. Le sue strade brulicano di storie da raccontare, di piccoli eroi del quotidiano che tentano di tornare a galla. Tra questi, c’è un uomo che desidera imparare la lingua russa e lo fa servendosi di filmati, di canzoni e del prezioso aiuto dei madrelingua. Ci sono un ragazzo e un padre, due generazioni che si scontrano, un dialogo difficile da instaurare, una memoria che resta aggrappata al passato e uno sguardo che invece vuole guardare al futuro. Poi c’è una ragazza: in lei si riconosce il fuoco della rivoluzione, il desiderio di voler cambiare le cose e il coraggio di mettersi in gioco. Occupare i diversi luoghi della città significa riappropriarsi di qualcosa che appartiene alla comunità e che ad essa va restituito. Giulia non ha paura, perché non è sola. Con lei un gremito gruppo di persone desidera restituire la città ai suoi abitanti attraverso «un codice dalla A alla Z di piani per la città, di vari posti che vogliamo occupare». Infine, Renato Accorinti: il sindaco di Messina si presenta agli incontri ufficiali in maglietta a maniche corte con su scritto “free Tibet” e ricopre una carica che nemmeno osava sperare di riuscire ad ottenere. Un sindaco buddista che trasforma il silenzio in riflessione introspettiva volta alla riscoperta di sé e del luogo dal quale si proviene e al quale si deve essere grati: la terra. Anche in lui arde il fuoco vivo del desiderio di una rinascita.

Il silenzio è continuamente spezzato dall’intrecciarsi indefinito di queste voci, che sembrano non avere nulla in comune ma che in realtà condividono tutto, e da una musica, presenza viva che irrompe nell’immagine. Il semplice accompagnamento alle immagini si trasforma infatti ben presto in una band, quella dei Sacri Cuori, che fa capolino sulla spiaggia in riva al mare, in mezzo alla strada, sulla stessa terrazza dove prima regnava il silenzio della riflessione. Un gruppo di musicisti che diventano protagonisti tra i protagonisti e che, grazie alle loro note, riescono a riunire insieme tutte le storie raccontate, tracciando quel filo conduttore che nei primi minuti del film può sembrare difficile cogliere.

Poi tutto esplode, in un caos di clacson ed urla, poco prima di ritrovare la quiete. «Upwelling s. ingl.[comp. di up “sopra, verso l’alto” e del ger. di (to) well “scaturire, zampillare”]. Fenomeno idrodinamico indotto dall’azione dei venti e dalla rotazione della terra che si verifica nelle acque oceaniche e in quelle dello Stretto di Messina. Consiste in una visibile risalita in superficie delle acque abissali e dei rari organismi viventi che la abitano». Ed allora un cielo si rischiara. È l’arrivo di una nuova alba, di una nuova vita.

Fino al 15 maggio il film è visibile in streaming sul sito di Fuorinorma , la rassegna a cura di Adriano Aprà dedicata a “La via neosperimentale del cinema italiano”.